Chi è Salvatore Carfora, il killer di Sonia: “Un violento con precedenti di aggressioni”
Si erano conosciuti online, si era frequentati per un po', per gli amici di Sonia, non era stata neanche una vera storia. Questo, però, non ha impedito a Salvatore Carfora, 39anni, pregiudicato senza fissa dimora, di viaggiare dalla Campania alla Puglia per aggredire in strada Sonia Di Maggio, 29 anni. Stando alle testimonianze, la vittima, che passeggiava con il suo fidanzato in via Pascoli, a Minervino, ha intuito le intenzioni criminali del Carfora e si è parata davanti al fidanzato, Francesco Damiano, per proteggerlo. È stata afferrata per il collo e accoltellata venti volte, finché non è morta dissanguata.
Si era trasferita in Salento per quel nuovo amore, come aveva fatto tempo prima, quando si era trasferita a Napoli, ma Sonia, in realtà, era originaria di Rimini, dove oggi i suoi amici e familiari la piangono. "Carfora – dice l'amico Roberto – non era il suo ex, si conoscevano ma non avevano avuto una storia. È un delitto orribile". A quanto pare Sonia e Salvatore Carfora si conoscevano il da 4 anni e negli ultimi tempi lui aveva più volte minacciato sia lei che il nuovo fidanzato, Francesco.
Senza fissa dimora, ex parcheggiatore abusivo con un precedente di lesioni a danno di un altro parcheggiatore, Carfora, originario di Torre Annunziata, era stato dimesso lo scorso giugno dall'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, dove era finito proprio per quell'episodio di aggressione. Chi lo conosce lo descrive come un uomo problematico e violento. Stando alla testimonianza della madre di Francesco, il fidanzato di Sonia, presente all'omicidio, Carfora avrebbe perseguitato e minacciato sia Sonia sia Francesco.
L'agguato in strada, dunque, secondo i testimoni, non era un episodio imprevedibile, ma l'imponderabile deriva di un comportamento persecutorio messo in atto da tempo nei confronti di Sonia. Mentre a Rimini si organizza una fiaccolata in memoria della vittima, le indagini per omicidio a carico di Carfora vanno avanti. Si cercano ancora l'arma del delitto, un coltello e gli abiti sporchi di sangue di cui il femminicida si è disfatto nel corso della sua breve fuga.
Dopo aver assassinato Sonia, il 39enne si è allontanato con l'intenzione di tornare in Campania in treno. È stato fermato dalla polizia nel centro di Otranto, quando si era ormai già liberato di coltello e vestiti. Il pregiudicato è accusato di omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione,Oggi sarà conferito oggi l'incarico per l'autopsia sul corpo di Sonia.