Chi è Rosario Ventura, il capotreno accoltellato al fianco dal 21enne a Genova
Rosario Ventura, 44 anni, sposato, è il capotreno di Trenitalia aggredito a Genova Rivarolo. È stato accoltellato su un convoglio da un ragazzo egiziano di 21 anni dopo aver chiesto i biglietti del treno al giovane e alla minorenne che era con lui.
L'uomo, comunque, non è mai stato in pericolo di vita poiché i due fendenti non hanno colpito organi vitali. Ha già assicurato che, nonostante "la paura sia rimasta, tornerà presto al lavoro".
Chi è Rosario Ventura, il capotreno accoltellato per aver chiesto i biglietti
Originario del Sannio, Rosario Ventura era di turno sul treno regionale 12042 da Genova Brignole a Busalla quando è stato aggredito. Stava verificando i biglietti dei viaggiatori quando, all'altezza della stazione di Rivarolo, si è imbattuto in una coppia di ragazzi senza biglietti.
Dopo aver discusso e aver capito che non volevano acquistare il biglietto, li ha invitati a lasciare il treno. "No, noi andiamo dove vogliamo senza pagare" avrebbe esclamato uno di loro. La situazione si è fatta sempre più tesa, finché Ventura è stato preso a calci e pugni dalla minorenne (16enne) e qualche istante dopo il maggiorenne ha tirato fuori un coltello e lo ha colpito due volte. L’uomo si è accasciato in un lago di sangue, sul binario. Qualcuno ha scattato delle foto della scena, poi circolate sui social.
La coppia intanto è riuscita a scappare. I carabinieri sono intervenuti subito e hanno arrestato Alshahhat Fares Kamel Salem, cittadino egiziano regolare sul territorio nazionale, con precedenti per lesioni personali e detenzione di stupefacenti. La ragazza, con madre italiana e padre egiziano, è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale."
Il racconto di Rosario Ventura e le parole della moglie
Rosario Ventura, che ha fatto sapere di essere pronto a tornare sui treni quando sarà guarito, ha raccontato cosa è successo.
Il ragazzo – ricorda – usava il telefonino senza considerarmi, mentre la ragazza mi ha risposto: ‘Noi non paghiamo il biglietto, arriviamo tranquillamente a destinazione. Non ci interessa niente'. Si è girato quindi anche il ragazzo, ribadendomi: ‘Sì, noi arriviamo dove vogliamo, faccia pure ciò che vuole, chiami pure la polizia, noi non paghiamo nessun biglietto'. A quel punto ho invitato i ragazzi a pagare il titolo di viaggio, che ammontava a 1,60 euro. Loro, però, mi hanno risposto di nuovo in modo arrogante, confermando di non voler pagare".
Quindi l'aggressione:
"Ho effettivamente ricevuto quattro coltellate: una alla scapola sinistra e tre al braccio sinistro – racconta Ventura -. All'inizio non mi ero reso conto che i fendenti mi avessero colpito, ero convinto che la giacca avesse attutito il colpo. Ero tranquillo, dal momento che non avvertivo dolore. Nel vedere i ragazzi che nel frattempo fuggivano, ho iniziato a rendermi conto che perdevo tanto sangue dalla manica della giacca. A quel punto, mi sono aperto la giacca vedendo una grande quantità di sangue: le gambe non reggevano più, così mi sono accasciato per terra. È in quel momento che qualche viaggiatore ha chiamato i soccorsi".
Al programma "4 di Sera" di Paolo Del Debbio, il capotreno ha detto di non essersi neanche accorto delle ferite. "Ho 18 punti, 7 nella scapola e 11 nel braccio – ha affermato al telefono -. La foto scattata mentre ero a terra arrivava probabilmente dall'interno del treno. Lì per lì non ho avuto nemmeno la forza di chiamare la polizia, niente. Ho parlato soltanto coi miei responsabili per chiedere l'ambulanza, poi mi hanno aiutato i viaggiatori sia all'interno che fuori (dal treno, ndr)".
La moglie, Daniela, ha invece ringraziato tutti coloro che hanno mostrato la loro solidarietà con un lungo post Facebook. “Quando mio marito esce di casa per andare al lavoro, io ho paura. Lui ogni giorno ringrazia per quel posto economicamente sicuro, si sveglia alle 3 di notte senza un lamento”.
E ancora: "Mio marito è davvero ligio al dovere, ogni giorno torna a casa stanco ma felice, un lavoro bello il suo, economicamente sicuro, ma violato e deturpato dalla violenza che ci circonda, dal non rispetto per chi porta una divisa e comunque si sveglia presto e fa il proprio dovere. Incassiamo le ferite nel corpo e, anche un po' nell'anima certo ma possiamo dire che passerà. Deve finire tutto ciò, non so come, ma vorrei aspettare mio marito rientrare a casa senza più batticuore".