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Chi è René Benko, il magnate immobiliare coinvolto nello scandalo corruzione in Trentino

Nato a Innsbruck nel 1977, l’imprenditore austriaco nel settore immobiliare, dei media e del commercio, è considerato ancora uno dei più ricchi d’Austria. Per gli inquirenti italiani però René Benko sarebbe uno dei promotori dell’associazione per delinquere finalizzata alla speculazione edilizia in Trentino Alto Adige con numerosi episodi di corruzione.
A cura di Antonio Palma
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C'è anche il nome noto di René Benko tra i 77 indagati e i nove destinatari di misure restrittive emesse dalla Direzione distrettuale antimafia di Trento nell'ambito delle indagini sulla presunta speculazione edilizia e la corruzione in Trentino Alto Adige che vede coinvolti amministratori locali e imprenditori.

Nato a Innsbruck nel 1977, l'imprenditore austriaco nel settore immobiliare, dei media e del commercio al dettaglio nonché fondatore di Signa Holding GmbH, il più grande conglomerato immobiliare privato dell'Austria, ora in crisi, Benko è anche l'unico rimasto a piede libero essendo in Austria.

L'inchiesta per speculazione edilizia e corruzione in Italia 

Nei suoi confronti le autorità italiane hanno chiesto gli arresti domiciliari con un mandato di cattura europeo ma, dopo essersi consegnato alla polizia austriaca a Innsbruck, dove vive, l'uomo è tornato libero non esistendo in Austria l'istituto degli arresti domiciliari. Per gli inquirenti italiani,  il 47enne sarebbe uno dei promotori della presunta associazione a delinquere volta a favorire  sul territorio italiano una speculazione edilizia.

Al centro dell'inchiesta alcuni progetti immobiliari milionari nella città di Bolzano ma non solo. Per l'accusa, il gruppo di imprenditori al cui vertice vi sarebbe proprio Benko grazie al suo potere economico, avrebbe influenzato la pubblica amministrazione locale con finanziamenti elettorali e altri favori in cambio di agevolazioni burocratiche e altri benefici per i progetti edilizi.

Benko e i guai finanziari del suo gruppo Signa

Il nome di Benko che secondo il suo avvocato coopera con le autorità, fiducioso che le accuse a suo carico si riveleranno errate, è finito più volte sui giornali per la sua vita mondana e il lusso ostentato ma più di recente per i guai giudiziari relativi al crac miliardario del suo gruppo Signa. Con un patrimonio personale stimato in oltre 5 miliardi di dollari, è considerato ancora uno dei più ricchi d'Austria nonostante il gruppo immobiliare da lui fondato abbia chiesto al Tribunale di Vienna di avviare un processo di ristrutturazione per una grave crisi di liquidità.

Gli affari in Austria e l'amicizia col premier Sebastian Kurz

La sua storia imprenditoriale inizia in Austria dove fa soldi trasformando soffitti in attici di lusso. Poi si lancia sui centri commerciali e sui grandi progetti di recupero fino a diventare amico anche dell’ex premier Sebastian Kurz. Proprio l'intreccio tra imprenditoria e politica è diventato il suo stile che ha esportato anche in altri Paesi tra cui la Germania e l'Italia. Un intreccio che però, secondo gli inquirenti, era tutt'altro che lecito.

Per infiltrarsi nel tessuto economico locale e curare i suoi interessi in Trentino Alto Adige, Benko si sarebbe appoggiato a imprenditori locali come il bolzanino Heinz Peter Hager e il trentino Paolo Signoretti, veri punti di riferimento sul territorio. Attraverso i contatti con amministratori locali, dirigenti e professionisti del settore immobiliare, il gruppo avrebbe dato vita a numerosi progetti come la riqualificazione dell’ex area Cattoi a Riva del Garda e dell’ex hotel Arco, ma anche il centro commerciale  Waltherpark e il  Gries Village in Alto Adige ricorrendo – sempre secondo l'accusa – anche a minacce e intimidazioni.

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