Chi è Pietro Parolin, il cardinale che per molti è il naturale successore di papa Francesco

Chi si occupa di scommesse lo dà in pole position per diventare Papa, ma si sa che chi “entra in conclave Papa ne esce cardinale”. L’altra volta toccò ad Angelo Scola, che ovviamente non fu scelto dai suoi confratelli, oggi il nome che gira di più negli ambienti vaticani è quello del segretario di Stato Pietro Parolin, vicentino, settant’anni, entrato in seminario a 14 anni e sacerdote da 45 anni. Parla fluentemente inglese, francese e spagnolo oltre l’italiano. Il suo motto cardinalizio è “Quis nos separabit a caritate Christi?” cioè “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?, versetto della lettera di San Paolo ai Romani.
Chi è Pietro Parolin, il cardinale che potrebbe diventare Papa
Dopo una lunga carriera diplomatica che lo ha visto girare il mondo, senza mai diventare oggetto di discussione, nel 2013 diventa segretario di Stato al posto di Tarcisio Bertone, che invece, lui sì, era stato travolto da alcuni scandali, a partire dal Vatileaks, e dalle polemiche per il suo principesco appartamento in Vaticano. Una ascesa irresistibile in pochi anni per quello che, in genere, è definito “uomo di Curia”, senza essere mai passato per la guida di una diocesi.
Da allora, Parolin si è comportato sempre in modo inappuntabile diventando il principale uomo di fiducia di papa Francesco, di cui sarebbe il naturale successore. Particolarmente esperto in questioni internazionali, andrebbe a coprire uno dei "punti deboli" del precedente pontefice, meno esperto di geopolitica e che aveva viaggiato pochissimo per il mondo prima di salire al soglio pontificio. Tra i suoi maggiori risultati il rafforzamento delle relazioni tra Santa Sede e governo comunista cinese. Non ha particolare esperienza pastorale, però, e questo era invece il punto forte di Jorge Bergoglio.

La posizione di Parolin tra conservatori e progressisti
Considerato politicamente moderato, potrebbe unire senza particolari problemi l’ala conservatrice e l’ala più progressista dei cardinali, portando avanti tutte le riforme, come quella dell’amministrazione vaticana e quella del contrasto agli abusi all’interno della Chiesa cattolica, già avviate da Francesco. Sul tema dei rapporti omosessuali, Parolin ha condiviso la Fiducia Supplicans, che consente benedizioni alle coppie gay, ma proponendo una riflessione più profonda sul tema. Tuttavia, quando l’Irlanda ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso ha dichiarato che il risultato del voto era stato non solo “una sconfitta per i principi cristiani, ma una sconfitta per l’umanità”. È contrario anche al testamento biologico e alla eutanasia.