Chi è Matteo Mariotti e cosa è successo al ragazzo aggredito da uno squalo in Australia
Lo scorso 9 dicembre Matteo Mariotti è stato attaccato da uno squalo nel nord ovest dell’Australia e ha perso una gamba. Il giovane di 20 anni, originario di Parma, si trovava dall'altra parte del mondo per un periodo di studio e lavoro con l’obiettivo di iscriversi all'università e diventare biologo marino.
L'aggressione è avvenuta sulla spiaggia 1770, sella costa orientale: qui, dopo essere entrato in acqua con maschera e boccaglio, Matteo ha raccontato di aver sentito un dolore alla gamba. Poi lo squalo ha cercato di trascinarlo al largo. Addosso aveva anche una telecamera che ha ripreso i momenti dell’aggressione e il video è stato condiviso sui social.
Dopo essere stato ricoverato in Australia al policlinico Royale Brisbane and Women's Hospital, dove ha subito tre interventi, il ragazzo lo scorso 3 gennaio è rientrato in Italia per proseguire le cure all’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, uno dei centri più qualificati in Europa.
Chi è Matteo Mariotti, il ragazzo italiano aggredito da uno squalo in Australia
Matteo Mariotti ha 20 anni, è originario di Parma e ha frequentato l’istituto Alberghiero a Castelnuovo Monti, in provincia di Reggio Emilia. Il 17 novembre 2022 era volato una prima volta in l'Australia per imparare l’inglese, poi per l'estate era tornato a Parma. A settembre era nuovamente partito e, per rinnovare il permesso di soggiorno, aveva iniziato a lavorare in un’azienda agricola.
A dicembre si era preso una vacanza e, insieme all'amico Tommaso, che era con lui nei drammatici attimi dell'aggressione e gli ha salvato la vita, voleva visitare le spiagge dell’Australia e arrivare alla Gold Coast, dove pensava di trovare un nuovo lavoro e prendere casa. Grande appassionato di sport, il suo sogno è di tornare nel Paese e iscriversi all’università per diventare biologo marino. "Stiamo cercando di mettere in pausa il mio secondo anno di visto – ha spiegato – Spero di poterci tornare. Amo l'Australia".
Il video di Matteo Mariotti: le immagini subito dopo l'aggressione
Il ragazzo è riuscito a riprendere i drammatici momenti dell'aggressione con la telecamera aveva addosso e ha condiviso il video sul suo profilo Instagram. "Questo video l’ho fatto partire pochi istanti dopo l’ultimo morso, volevo dirvi addio, non avrei mai pensato di sopravvivere a quel mostro", ha scritto il 20enne sotto le immagini.
"Ho perso tanto sangue e la gamba, non so se me la taglieranno tutta o se resterà a metà ma non importa ormai. Voi siete i miei eroi, mi state dando la forza di andare avanti con i vostri messaggi e le vostre chiamate, il mio unico sogno è quello di rivedervi. Scusatemi se non riesco a rispondevi ma sono molto stanco e mi fa male la testa", prosegue ancora il post. "Tommaso, ti devo la vita. Tornerò a casa, vi amo”.
L'intervento dell'amico infermiere che gli ha salvato la vita
"È stato il momento più duro della mia vita. Sapevo che se fossi entrato in acqua avrebbero aggredito anche me. Per questo ho detto a Matteo di avvicinarsi più che poteva alla riva, poi sono intervenuto. Sono stati momenti terribili", ha raccontato Tommaso Agosti, l'amico di Matteo che era presente al momento dell'aggressione e lo ha soccorso subito dopo, in un'intervista alla Gazzetta di Mantova.
Il giovane, che ha 27 anni ed è istruttore subacqueo e infermiere ha spiegato: "In un istante ho deciso cosa fare e la scelta era fra la vita e la morte di Matteo. Sapevo che non sarei riuscito subito a fermare l’emorragia, ma che dovevo prepararmi a contrastare un arresto cardiaco",
Il 27enne ha conseguito il diploma di infermiere al Poma e ha sempre lavorato all’ortopedia dell’ospedale San Pellegrino di Castiglione. "Ho usato una bandana per stringere la coscia a monte delle ferite. Così facendo ho evitato lo choc emorragico fino a quando sono arrivati i soccorsi. Pochi minuti che fanno la differenza fra la vita e la morte", ha detto ancora, aggiungendo di non sentirsi un eroe: "Ma sono fiero di poter riconsegnare vivo un figlio a un padre ed una madre".
Le parole del padre di Matteo Mariotti
Subito dopo il viaggio di rientro di Matteo, ha parlato alla stampa anche il papà del 20enne, Michele. "Matteo è davvero sfinito – ha spiega il genitore in un'intervista alla Gazzetta di Parma -, ha affrontato trenta ore di viaggio seduto su una carrozzina in prima classe. Anche noi siamo tutti molto stanchi, ma almeno abbiamo superato questo scoglio importante".
In un'altra intervista, invece, l'uomo ha detto, commentando anche il video dell'aggressione: “Sa bene di essere stato fortunato, nella sfortuna: è saltato fuori dalla bocca dello squalo. Poi è stato sveglio, nel senso che non si è fatto prendere dal panico, ha affrontato la situazione a sangue freddo. Sono stati tutti bravi: lui, i ragazzi e le ragazze che erano con lui. All’ospedale di Brisbane l’hanno salvato: aveva perso molto sangue, ci è arrivato in pessime condizioni. In mare ha acceso la telecamera lucidamente, perché pensava di morire e voleva dirci addio. Invece poi si è salvato”.
Come sta Matteo Mariotti e quali operazioni dovrà affrontare
Il ragazzo, come già detto, al momento è ricoverato all'istituto ortopedico Rizzoli di Bologna. "Ora subirà un primo intervento, servirà qualche settimana per farlo guarire poi procederemo con la protesi", ha spiegato al Gazzettino Cesare Faldini, professore ordinario di Ortopedia all'Università di Bologna e direttore Clinica ortopedica I del Rizzoli.
"Bisogna intervenire per modellare la parte dell'arto rimasta, farà una protesi immediata che costruiamo qui in istituto e gli permetterà di compiere i primi passi, poi farà la protesi temporanea e la definitiva. Dobbiamo salvargli il ginocchio e lo gestiremo nei prossimi mesi", ha detto ancora l'esperto.