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News su Marco Raduano, boss evaso dal carcere

Chi è Marco Raduano, il boss evaso con lenzuola dal carcere di Nuoro e arrestato in Corsica

Detto ‘faccia di pallone’, Marco Raduano è considerato al vertice di un clan (omonimo) della mafia di Vieste. Era fuggito nel febbraio dello scorso anno dal carcere sardo di Badù e Carros. È stato catturato in Francia insieme ad un altro latitante, Gianluigi Troiano.
A cura di Biagio Chiariello
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Era scappato utilizzando il più classico dei metodi: si è calato con le lenzuola dal braccio di massima sicurezza del carcere di Badù e Carros a Nuoro. Così Marco Raduano, 41 anni, pugliese, elemento di spicco della criminalità organizzata del Gargano e al vertice di un clan della mafia di Vieste (il clan Raduano), era evaso il 24 febbraio scorso. Subito dopo l'allarme in Sardegna è scattata la caccia all'uomo con controlli e posti di blocco anche ai porti e agli aeroporti.

La sua latitanza è finita il 2 febbraio 2024. L'uomo è stato catturato in Francia dai carabinieri del Ros. Preso anche un altro importante latitante, Gianluigi Troiano, che è stato invece rintracciato in Spagna

 Chi è Marco Raduano, il boss latitante catturato in Corsica

Detto ‘faccia di pallone', Raduano è un elemento apicale dell’omonimo clan dei Montanari egemone nel territorio garganico e non solo. Vanta una lunghissima carriera criminale e ha condanne che deve finire di scontare nel 2046 per traffico stupefacenti con aggravante di mafia, omicidio, reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di armi e stupefacenti.

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Il 3 febbraio 2023 gli era stata notificata una condanna diventata definitiva a 19 anni di reclusione, più tre anni di libertà vigilata, perché il ricorso in Cassazione era stato dichiarato inammissibile, nell'ambito del processo denominato ‘Neve di marzo' dal nome dell'operazione con cui nell'ottobre del 2019 le forze dell'ordina avevano sgominato il clan Raduano, arrestando 15 persone, accusate – a vario titolo – di associazione a delinquere per il traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso e dall'uso di armi.

Scappato grazie alle lenzuola dal carcere di massima sicurezza

Il carcere di Badu ‘e Carros è una prigione di massima sicurezza dove sono rinchiusi diversi terroristi e mafiosi e da cui nessuno è mai evaso. Proprio per questo ora ci si interroga come Raduano fosse riuscito a scappare con tanta facilità.

"In diverse occasioni avevamo segnalato la carenza di personale di polizia penitenziaria – denuncia Luca Fais, segretario regionale per la Sardegna del Sindacato autonomo polizia penitenziaria – che impedivano di assicurare una scrupolosa vigilanza in visione della tipologia di detenuti reclusi nell’istituto di Nuoro. In Sardegna ci sono ben 4 istituti che custodiscono detenuti di alta sicurezza appartenenti ai vertici della criminalità organizzata e tutti sono in grande difficoltà a causa della carenza organica".

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, "quel che è successo è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più".

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Le parole del questore

"Appena la Polizia penitenziaria ci ha allertato dell'evasione, intorno alle 19, abbiamo avviato il piano anticrimine in provincia di Nuoro, avvisato tutte le Questure della Sardegna e la Polizia di frontiera nei porti e negli aeroporti dell'Isola – conferma all'ANSA il questore del capoluogo barbaricino Alfonso Polverino – C'è un enorme dispiegamento di forze di Polizia e di uomini in tutta la regione, mentre la Polizia penitenziaria di Nuoro lavora sul fronte interno attraverso l'analisi di telecamere della casa circondariale e testimonianze".

La cattura di Marco Raduano: le condanne a sua carico

L'arresto di Raduano, individuato in Corsica, a Bastia, è avvenuta grazie ai carabinieri del Ros con il supporto, in fase esecutiva, della gendarmeria francese su mandato di arresto europeo emesso dalla Procura generale della Repubblica della Corte d'appello di Bari, su richiesta della Procura distrettuale.

Sul 41enne gravano condanne che dovrebbe finire di scontare nel 2046. Prima della fuga di febbraio 2023, gli era stata notificata una nuova condanna diventata definitiva a 19 anni di reclusione, più tre anni di libertà vigilata, legata alla maxi operazione antimafia Neve di Marzo

Raduano è imputato (in corso il processo) per l'omicidio di Giuseppe Silvestri a Monte Sant'Angelo (Foggia) il 21 marzo 2017 e per l'omicidio di Omar Trotta a Vieste il 27 luglio 2017: per quest'ultimo delitto è imputato, in concorso, anche Troiano.

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