Chi era Marco Conforti, trovato morto nel bagagliaio dell’auto: la famiglia aveva denunciato scomparsa
Non sono stati trovati segni di violenza sul corpo di Marco Conforti, il 55enne di Castagneto Po trovato morto nel bagagliaio della sua auto a Torino nella serata di domenica 28 maggio. Gli inquirenti ritenevano che l'uomo potesse essere stato ucciso, ma l'esito dell'autopsia ha smentito questa pista. L'esame non ha infatti evidenziato violenze di terzi, né ferite di alcun tipo. Non vi sono inoltre segni evidenti di infarto o altre patologie cardiovascolari sull'imprenditore.
L'autopsia e l'ipotesi del malore causato dagli stupefacenti
Secondo gli inquirenti l'uomo trovato morto nel bagagliaio dell'auto in via Rovigo alle 22.30 di domenica potrebbe essere deceduto dopo una serata di eccessi. Una pista, quella dell'overdose da stupefacenti, che gli inquirenti stanno seguendo dall'inizio delle indagini ma che potrà essere accertata solo tra due mesi con i risultati degli esami tossicologici.
Per il momento, l'autopsia ha smentito l'ipotesi di una morte violenta causata da terze persone non ancora individuate. Si ritiene, invece, che il 55enne possa essersi sentito male in compagnia di qualcuno che, per evitare guai, avrebbe occultato il cadavere nel bagagliaio dell'auto per poi allontanarsi, forse ignaro di essere ripreso dalle telecamere di videosorveglianza le cui immagini sono ora nelle mani delle forze dell'ordine.
La scomparsa di Marco Conforti
L'imprenditore nel settore delle autoscuole non dava sue notizie da giorni e i familiari, in particolare la ex moglie, ne avevano denunciato la scomparsa almeno 48 ore prima del ritrovamento del corpo. Quando le forze dell'ordine hanno iniziato le ricerche, Marco Conforti era già deceduto da una settimana e la sua auto non era parcheggiata sotto la sua abitazione. Sarebbe stato questo dettaglio ad allarmare l'ex moglie che ha denunciato il tutto alle autorità. La donna avrebbe riferito agli agenti di aver localizzato la macchina tramite un'app nella zona in cui è stata poi ritrovata.
Le informazioni fornite dall'ex moglie di Conforti hanno poi trovato riscontro nella telefonata di alcuni residenti del quartiere Aurora che hanno riferito agli agenti del cattivo odore proveniente da un Range Rover parcheggiato male in via Rovigo. La vettura si trovava quasi al centro della carreggiata, con il posteriore verso il marciapiede. In pochi minuti, gli agenti sono riusciti ad aprire il bagagliaio, ritrovando così il corpo in avanzato stato di decomposizione. La scientifica ha subito limitato l'area al pubblico ed effettuato i primi rilievi.
L'ipotesi dell'omicidio, vagliata fin dai primi istanti, è sfumata con il prosieguo delle indagini. Sono stati ascoltati alcuni residenti di via Rovigo per capire da quanto tempo l'auto fosse ferma nel parcheggio, poi sono state acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza dalle quali, però, non è emersa ancora alcuna informazione utile.
Gli inquirenti stanno ricostruendo la vita e i rapporti personali e di lavoro del 55enne. Nel corso degli accertamenti, gli investigatori sono riusciti a comporre il puzzle delle ultime ore di vita dell'imprenditore.
Le ultime ore di vita dell'imprenditore
Al termine di una giornata al mare con un amico, Conforti avrebbe cenato in compagnia per poi recarsi a una festa insieme a un altro amico carrozziere per concludere la serata. Tutto questo, secondo gli inquirenti, accadeva circa una settimana fa, quando l'imprenditore è poi deceduto. L'ultima volta che è stato visto vivo, la sera del 23 maggio, si stava recando al party a Torino.
L'imprenditore gestiva alcune scuole guida di famiglia, di cui una a Settimo Torinese. Era separato e aveva una figlia maggiorenne. In città, l'uomo era conosciuto per la sua attività e per l'amore per il lusso. Secondo gli investigatori, il55enne faceva uso di stupefacenti. L'ipotesi è che l'uomo possa aver abusato di droghe prima di avere un malore e morire all'interno della sua macchina. Chi era con lui al momento del decesso potrebbe essersi sbarazzato del corpo per evitare guai ed essersi allontanato nella notte.