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Chi è l’uomo che punge le donne con una siringa a Pisa: tornato in libertà dopo condanna per un femminicidio

Sarebbe un uomo di 50 anni già condannato per un femminicidio in Toscana il responsabile dei fenomeni di needle spiking avvenuti a Pisa negli scorsi giorni. L’uomo è tornato in libertà dopo una condanna a 16 anni di reclusione.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Continuano le indagini sull'uomo che a Pisa punge con una siringa le donne che incontra per strada. Si tratterebbe, secondo Il Tirreno, di un 50enne residente a Porta a Lucca insieme ai genitori. L'uomo sarebbe responsabile degli episodi del 18 e del 19 gennaio e di una precedente aggressione, con le stesse modalità, avvenuta nel settembre 2024 sul Lungarni.

Il sospettato, come emerso nei giorni scorsi, sarebbe stato in carcere fino al 2022 per aver ucciso una donna in provincia di Lucca. Secondo quanto emerso dalle indagini, diversi anni fa il responsabile avrebbe ucciso una conoscente della quale si era invaghito ed è stato condannato a 16 anni di reclusione con il rito abbreviato, ora non più previsto per i reati punibili con l'ergastolo. L'uomo fu anche condannato a risarcire la famiglia della donna, anche se i parenti hanno lamentato il mancato versamento del denaro.

La famiglia della donna è stata costretta a fare un'altra causa per avere dallo Stato quello che di fatto non era riuscita a ottenere in tribunale. La domanda al fondo istituito dalla legge 167/2017 ha portato alla liquidazione del danno (per una cifra irrisoria) a distanza di anni dal femminicidio.

Il 50enne è ora tornato in libertà e il suo nome, che non è stato reso noto ai media, risulterebbe legato agli episodi di needle spiking. L'uomo avrebbe usato aghi sterili, ma neppure su questo ci sono certezze. L'accaduto ha creato grande allarme in città e in particolare nel mondo universitario.

Le telecamere di videosorveglianza della città hanno fatto emergere il nome dell'uomo sottoposto anche ad una perquisizione domiciliare in una zona centrale di Pisa. L'operazione avrebbe fornito importanti evidenze investigative, anche se resta da capire il perché delle aggressioni e come abbia scelto i suoi bersagli.

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