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Matteo Messina Denaro

Laura Bonafede, chi è la maestra “vicina” a Messina Denaro arrestata per favoreggiamento

È stata arrestata dai Ros per favoreggiamento Laura Bonafede, maestra elementare “vicina” a Matteo Messina Denaro e figlia del boss Leonardo Bonafede. La maestra elementare è stata arrestata a Trapani con l’accusa di aver favorito la latitanza del capomafia catturato lo scorso 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella latitanza di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra catturato lo scorso 16 gennaio. Laura Bonafede, maestra elementare figlia di Leonardo Bonafede, è stata arrestata per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena. La docente 56enne, cugina di Andrea Bonafede (geometra che ha prestato l'identità al boss di Cosa Nostra) e moglie dell'ergastolano Salvatore Gentile, condannato per due omicidi ordinati dal capomafia, è una conoscenza di "vecchia data" per l'ex superlatitante. Secondo quanto rilevato dalle indagini, sarebbe stata anche sua convivente per lunghi periodi di tempo negli anni dal 2007 al 2017.

Prima indagata per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena in seguito all'arresto del cugino Emanuele Bonafede, catturato insieme alla moglie Lorena Lancieri il 16 marzo 2023, è stata arrestata nella mattinata di oggi giovedì 13 aprile. La donna era stata sospesa dal ruolo di insegnante dopo l'iscrizione al registro degli indagati.

L’indagine e l’arresto di Laura Bonafede

La maestra elementare Laura Bonafede è stata indagata per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena in seguito all'arresto di Emanuele Bonafede, l'uomo che insieme alla moglie Lorena Lancieri ospitava Matteo Messina Denaro a casa permettendogli così di sfuggire alle autorità. Il rapporto dell'ex insegnante con il capomafia è emerso grazie ad alcuni pizzini in cui la 56enne esprimeva malcontento per la quotidiana presenza di Messina Denaro a casa di Lanceri.

Nei bigliettini esprimeva malcontento perché non poteva spostarsi, forse per adempiere ad alcuni compiti che l'ex latitante destinava agli affiliati di Cosa Nostra che godevano della sua massima fiducia. In più di una missiva per il boss, diceva di essere "passata dal Tramite" e si augurava di poter "incontrare Margot". Margot che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il nome in codice per Messina Denaro, usato per depistare qualunque tipo di indagine e non renderlo rintracciabile.

Dopo l'iscrizione al registro degli indagati e gli accertamenti su un incontro avvenuto in un supermercato di Campobello di Mazara (riportato anche in alcuni pizzini nelle mani delle autorità), è stata arrestata dai carabinieri del Ros nella giornata di oggi 13 aprile con l'accusa di favoreggiamento. La maestra, secondo quanto accertato, avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella latitanza del boss già dalla fine degli anni '90.

Gli inquirenti ritenevano che Bonafede avesse incontrato altre volte il capomafia durante la latitanza. In alcune lettere, lei riferiva infatti di "aver rispettato l'appuntamento del sabato" dal Tramite (Lorena Lanceri). "Quando ho incontrato il Tramite mi sono un po' "seccato" – scriveva Bonafede parlando di sé al maschile per sviare le indagini -. Ho pensato che mi sarebbe dispiaciuto cambiare. Lo sapevo che non era da te smontare una mia abitudine senza un perché. L'orario di arrivo poi era impossibile per Blu, a parte il sabato. Avevo capito che era una prova. Non ce l'ho con te, tu sai il motivo di quando e perché sono arrabbiato con te. Domani andrò nuovamente all'appuntamento, spero che questa volta non vada buca".

Da ulteriori accertamenti, è emerso che per lunghi periodi di tempo negli anni dal 2007 al 2017, Bonafede e Messina Denaro avrebbero convissuto. I due avrebbero avuto una lunga relazione (documentata in una serie di pizzini), durata almeno fino al 2017.

L'arresto del boss Matteo Messina Denaro
L'arresto del boss Matteo Messina Denaro

La relazione con Messina Denaro

Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro avrebbero avuto una lunga relazione durata almeno fino al 2017. La donna avrebbe poi continuato a favorire la latitanza del capomafia, come attestato nei pizzini ritrovati dalle autorità nel corso delle indagini. La donna era "profondamente coinvolta nelle dinamiche del clan" e con la figlia, Martina Gentile, è accusata di aver “condiviso con il boss un linguaggio codificato nelle comunicazioni scritte al fine di celare l’identità delle altre persone coinvolte nella sua assistenza” e aver “adottato particolari cautele in occasione degli incontri di persona, fornendo al latitante informazioni su possibili rischi connessi alla frequentazioni di persone e luoghi specifici“.

Il legame con la figlia di Bonafede, Martina Gentile

Le indagini hanno attestato anche il profondo legame tra Matteo Messina Denaro e la figlia di Laura Bonafede, Martina Gentile, indagata per favoreggiamento ma non sottoposta a custodia cautelare. In alcune lettere inviate alle sorelle, il boss di Cosa Nostra dichiarava di aver cresciuto Gentile "come una figlia", anche se non di sangue. "Le ho insegnato tutto – scriveva – sembra me al femminile. Ha dato un senso alla mia vita solitaria, ha molto di me, forse anche troppo. Ha il mio carattere, ha imparato tanto, lei era predisposta".

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