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Giorgio Comerio, il re del traffico mondiale di rifiuti nucleari fa affari con la Corea

La commissione ecomafie ha dato il via libera alla declassificazione di alcuni dossier segreti che riguardano il traffico internazionale di rifiuti tossici. L’italiano Giorgio Comerio, già noto per numerose inchieste sul traffico di rifiuti, sarebbe uno dei principali collaboratori della Corea del Nord nel reperimento di materiali radioattivi. I dossier saranno disponibili tra qualche settimana.
A cura di Antonio Musella
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La commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie ha approvato nelle ultime sedute la desecretazione di alcuni importanti documenti che riguardano il traffico di rifiuti tossici internazionale. Il presidente della commissione Alessandro Bratti aveva già annunciato a Fanpage.it che alcuni dossier segreti sarebbero stati avviati alla procedura di declassificazione. Tra i documenti interessati ci sono alcune relazioni dei servizi segreti italiani che riguardano il traffico di rifiuti internazionali e la figura di uno dei faccendieri italiano più chiacchierati su questo tema: Giorgio Comerio.

Traffici di rifiuti nucleari e armi con la Corea del Nord

Giorgio Comerio è un imprenditore navale attualmente residente in Tunisia. Finito al centro di numerose indagini sui traffici di rifiuti tossici, il manager originario di Busto Arsizio è stato oggetto di numerosi dossier sia dell'intelligence italiana che di altre potenze mondiali. Famoso fu il progetto della sua azienda "ODM" per lo smaltimento di rifiuti tossici pericolosi che prevedeva l'uso di siluri da riempire con i rifiuti e "sparare" sui fondali marini ad altissime profondità. Un progetto che Comerio sponsorizzava presso i massimi vertici dei paesi del terzo mondo e presso aziende europee. Secondo il dossier dei servizi segreti militari datato 2004, le attività nel settore del traffico di rifiuti di Comerio non appartengono solo agli anni Ottanta e Novanta ma sono molto più recenti. A quanto apprende Fanpage.it, gli affari di Comerio si sarebbero concentrati negli ultimi anni in Corea del Nord. Per i servizi, Comerio è un vero e proprio fornitore di materiali radioattivi per il regime di Pyongyang, con cui intrattiene rapporti d'affari da diverso tempo tanto da esserne uno degli  stockholder più fidati. I rapporti tra Comerio e la Corea del Nord avrebbero di fatto agevolato – secondo il dossier – i traffici illeciti dell'imprenditore italiano che riguardano il contrabbando di armi e componenti militari provenienti dalla Russia e dalla Cina, scorie nucleari e agenti chimici per uso militare. A rafforzare la presenza della "ODM" in Corea non ci sarebbero solo le attività nella Baia di Hungnam, dove ha sede un importante deposito militare che custodisce barre di uranio che servono per la costruzione di armi chimiche, ma anche l'ampliamento del porto di Rajin Sonbong. Il porto, che si trova nella parte settentrionale del paese, è inserito nella Rason Special Economic Zone e ha una amministrazione speciale. Comerio ha partecipato ai lavori di potenziamento dell'area portuale per l'arrivo dei container e per la realizzazione di impianti di trattamento di scorie nucleari. I rapporti commerciali tra la "ODM" e il regime coreano sono iniziati nel 1995 e si sono concentrati inoltre sulla costruzione nel paese di impianti per il trattamento dei residui nucleari in tutto il paese. Il gruppo dunque ha un ruolo di altissimo livello nel trattamento dei materiali radioattivi nord coreani, sia come procacciatore di materia prima, sia come smaltitore di scorie, sia infine per il campo della produzione di armi chimiche.

Dalle navi dei veleni al caso Alpi

Il nome di Comerio compare i migliaia di pagine che riguardano molti dei casi più oscuri del recente passato del nostro paese. Dalla vicenda delle "navi dei veleni", i vettori marittimi usati per il contrabbando internazionale di rifiuti tossici e inabissate sul fondo del mare, fino alle indagini sui traffici di armi e rifiuti svolte dalla giornalista Ilaria Alpi uccisa in Somalia nel 1994. Il principale socio di Giorgio Comerio è l'imprenditore svizzero Filippo Dollfus arrestato nel 2015 a Milano per riciclaggio di denaro. Tra i clienti del socio della "ODM" c'era il gotha della finanza milanese come scoprirono le indagini della Guardia di Finanza e della Procura di Milano. Gli affari del duo Comerio – Dollfus emersero già nel 1995 quando si mise sulle loro tracce Natale De Grazia, il capitano della Guardia Costriera che indagava sulle navi dei veleni e che morì misteriosamente nel 199X sull'autostrada Salerno – Reggio Calabria mentre si stava recando a La Spezia per riferire ai magistrati proprio sull'indagine riguardante le navi. La Forestale insieme a De Grazia sequestrò durante una perquisizione in casa di Comerio la documentazione della "ODM" relativa ai siluri marini carichi di rifiuti nucleari.

La replica di Comerio: "Io estraneo ai fatti"

La replica di Giorgio Comerio è arrivata via mail alla redazione di Fanpage.it. "Da parte mia non è stata mai svolta nessuna attività di nessun genere in Corea del Nord – scrive l'imprenditore – la società ODM era un “technology provider”, ovvero un propositore di tecnologia e di conoscenze scientifiche  e non un operatore ed opera già dall'inizio degli anni novanta". Comerio specifica il ruolo e le partnership della ODM: "E’ possibile che vi siano stati scambi di informazioni tecniche anche con le due Coree, magari anche non direttamente tramite ODM  ma tramite università straniere,  ma, sinceramente, i contatti con tecnici e ricercatori erano assai frequenti anche con incontri presso istituzioni, ambasciate, uffici tecnici". Infine si dichiara la sua professione di innocenza:  "Sono completamente estraneo a tutte queste vicende evocate dalle varie inchieste giornalistiche e giudiziarie e non ne posso più di essere tirato in causa ogni volta che qualche testata cerca uno scoop, la magistratura inquirente ha verificato la mia estraneità a tutte le possibili ipotesi". Intanto l'archivio storico della Camera dei Deputati ha avviato la procedura attraverso la quale è possibile chiedere copia dei documenti declassificati. Su 58 i documenti desecretati, tra questi ben 19 riportano nel titolo i procedimenti contro Giorgio Comerio.

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