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Chi è Elisabetta Belloni, la prima donna ai vertici dei servizi segreti

Romana, classe 1958, Elisabetta Belloni può vantare una carriera di primati: è stata la prima donna a capo dell’Unità di crisi della Farnesina nel 2004 e prima segretaria generale al ministero degli Esteri nel 2016. Ora è la prima ad occupare i vertici dei servizi segreti: Mario Draghi l’ha infatti nominata nuova direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) al posto del prefetto Gennaro Vecchione.
A cura di Annalisa Girardi
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È Elisabetta Belloni la nuova direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), nominata dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Si tratta della prima donna a ricoprire la carica ai vertici dell'intelligence e arriva in sostituzione al prefetto Gennaro Vecchione. Lascia il posto da segretaria generale della Farnesina, che occupava dal 2016, a cui subentra l'ambasciatore Ettore Sequi, suo capo di gabinetto. Era anche stata la prima donna anche a occupare l'incarico al ministero degli Esteri.

Romana, classe 1958, ha frequentato il liceo Massimo di Roma (lo stesso di Mario Draghi) per poi laurearsi in Scienze Politiche alla Luiss. Ha poi intrapreso la carriera diplomatica ricoprendo vari ruoli, tra gli altri, a Vienna e Bratislava. Nel 2004 (anche in questo caso prima donna ad assumere la carica) è stata nominata a capo dell'Unità di crisi della Farnesina, da cui ha gestito anche i casi dei sequestri degli italiani in Iraq, fianco a fianco con gli 007. Nel 2014 è stata promossa ambasciatrice di grado e l'anno seguente è diventata capo di gabinetto dell'allora ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.

Fonti di governo fanno sapere che Draghi ha preventivamente informato il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), Raffaele Volpi, ringraziando al tempo stesso Vecchione per il lavoro svolto. Il nome di Belloni circola da parecchi anni come possibile ministra degli Esteri, ma non solo: era stato anche preso in considerazione nel 2018 proprio per Palazzo Chigi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme tra gli altri anche all'attuale ministra della Giustizia, Marta Cartabia.

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