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Chi è Elisa Salatino, la prof-trafficante arrestata con 5 chili di cocaina in Australia

Insegnante di sostegno di 39 anni, Elisa Salatino è attualmente rinchiusa in carcere in Australia. In un doppio fondo ricavato nella sua valigia nascondeva quasi 5 chili di cocaina. Aveva chiesto a scuola due giorni di permesso e ora rischia l’ergastolo.
A cura di Susanna Picone
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Una donna italiana di trentanove anni è stata arrestata domenica scorsa in Australia e dovrà adesso affrontare lì un processo. Si tratta di Elisa Salatino, una insegnante originaria di Montalbano di Fasano (Brindisi), che all'aeroporto di Melbourne è stata trovata in possesso di circa cinque chilogrammi di cocaina. Quando il suo bagaglio è stato controllato allo scanner si è infatti scoperto che all’interno era stato ricavato un doppio fondo di compensato e vi era stata nascosta la droga. Droga suddivisa in diversi pacchetti e dal valore totale stimato in circa 770.000 euro. L’italiana è stata quindi arrestata dalla polizia federale ed è già stata sottoposta al giudizio del tribunale di primo grado, la Magistrates Court di Melbourne. È accusata d’importazione e possesso “di una quantità commerciale di droga soggetta a controllo di confine”, reato che potrebbe voler dire ergastolo. La prossima udienza è fissata per il 22 maggio.

Da insegnante di sostegno in una scuola di Bari a corriere di droga – Difficile per il momento capire perché e quando la donna, descritta da chi la conosce come una persona “normale”, abbia deciso di trasformarsi in un corriere internazionale di droga. A cercare di definire meglio il ritratto di questa donna sono i quotidiani pugliesi, che scrivono che la Salatino è una insegnante di sostegno presso l’istituto Marconi di Bari e che aveva chiesto un permesso per motivi familiari per assentarsi per qualche giorno da scuola. Ovviamente nessuno sospettava che la professoressa dovesse andare in Australia con cinque chili di droga. Gli agenti della squadra mobile di Bari stanno cercando di ricostruire il viaggio dell'insegnante verso l’Australia e i suoi contatti. Nel suo passato, scrive Repubblica, non ci sono precedenti né amicizie particolari. Dopo un breve matrimonio, durato poco più di un anno con una separazione che a quanto pare l'aveva provata emotivamente, l’insegnante era tornata a vivere nel quartiere Japigia con i suoi due cani e sembrava aver ripreso la vita di sempre. Una vita che la donna commentava piuttosto spesso su Facebook, dove ad esempio il 27 gennaio scorso aveva scritto “Se pensassi ad alta voce sarei ai domiciliari”. Una frase banale che però adesso, dopo i fatti australiani, non può che assumere un significato inquietante.

Da scuola non avevano notato "nulla di strano" – Qualcuno riferisce che stesse attraversando un periodo difficile, ma non è chiaro se legato a questioni personali o economiche. “Non avevamo notato nulla di strano”, commentano comunque dalla sua scuola e anche nella palestra che la ragazza frequentava assiduamente. Un’altra sua passione erano i viaggi e non è escluso che forse, proprio in uno di questi, la professoressa potrebbe aver conosciuto chi l'ha convinta a trasformarsi in una trafficante di droga.

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