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Chi è Egea Haffner, la storia della bambina con la valigia che visse il dramma delle foibe

Egea Haffner di Bolzano è “La bambina con la valigia” (dal titolo del libro di Gigliola Alvisi), simbolo dell’esodo giuliano-dalmata e del dramma delle foibe, immortalata in una foto datata 6 luglio 1946 con il suo vestitino a quadretti e la valigia con la scritta “Esule Giuliana”. Oggi ha 84 anni e vive a Rovereto.
A cura di Biagio Chiariello
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Egea Haffner, prima ed oggi
Egea Haffner, prima ed oggi

Egea Haffner di Bolzano è conosciuta come "la bambina con la valigia", un'immagine emblematica dell’esodo giuliano-dalmata e del dramma delle foibe. Cristallizzata in una foto con un vestitino a quadretti rosa e gialli, calzini con il risvolto e una piccola valigia con la scritta "Esule giuliana n°30001", la scena è stata catturata il 6 luglio 1946, quando Egea, a soli 4 anni, lasciava Pola, la sua casa e tutto ciò che conosceva per cercare rifugio altrove.

Un'immagine, ripresa anche in una mostra del Museo della Guerra di Rovereto, che è diventata anche la copertina del libro La bambina con la valigia della scrittrice Gigliola Alvisi.

La storia della fuga di Egea Haffner e la nuova vita a Bolzano

Tutto ha inizio e si conclude con quella fotografia in bianco e nero che ritrae la piccola pronta a lasciare la sua casa in Istria. Nella sua mano, stringe una valigia con la scritta "Esule giuliana n°30001". Quel numero non è casuale: simboleggia i 30.000 italiani di Pola destinati a lasciare per sempre la loro terra.

Rimasta orfana di padre, catturato, probabilmente ucciso e gettato nelle Foibe nel maggio del '45, Egea si trasferirà a Bolzano, dove verrà cresciuta da una nonna severa ma affettuosa e da una zia che farà le veci di una madre, poi costretta a fuggire in Sardegna per ricominciare una nuova vita.

La famiglia di Egea Haffner, la bambina con la valigia simbolo dell'esodo giuliano-dalmata

Egea Haffner è l'ultima discendente di una famiglia di Pola, città che un tempo faceva parte dell'Italia, all'epoca avamposto strategico nel Nord-Est, e che ora è in Croazia. Da piccola, la sua vita  si alterna tra il rifugio anti-missili, la villa dei nonni e la gioielleria del padre. Con la fine della guerra, i Titini, comandati da Tito, occupano l'Istria, segnando l'inizio di un incubo per la popolazione.

La bambina con la valigia
La bambina con la valigia

Diventa così a soli 4 anni un’esule, una delle tante persone che si trovarono costrette a scegliere, seppur a malincuore, tra restare in un territorio ormai non più italiano o fuggire. Ma fuggire significava perdere tutto: casa, lavoro, amici… tutto. E dover ricominciare da capo, spesso portando con sé il trauma di esperienze drammatiche, come quella di questa bambina.

La morte del padre, ucciso dagli jugoslavi di Tito

Egea oggi ha 84 anni ma ricorda ogni cosa di quei momenti, anche "l'odore dell'acqua di colonia" di suo padre Kurt (racconta nel libro), "quando mi prendeva in braccio e mi portava al rifugio" prima di sparire per sempre una mattina, prelevato da casa di notte: verrà probabilmente ucciso dai seguaci jugoslavi di Tito e verosimilmente inghiottito nelle Foibe.

Il 4 maggio del 1945 la polizia di Tito arrivò a casa. Lui si mise una sciarpa e uscì. Rividero quella sciarpa giorni dopo, al collo di un titino. Mio padre aveva solo 26 anni quando venne ucciso", ha ricordato al Corriere della Sera.

Un dramma che condannò la piccola e i suoi parenti alla fuga e all'esilio.

Chi è Egea Haffner e dove vive oggi

Con il tempo, Egea acquisisce piena consapevolezza della tragedia vissuta e diventa una voce della memoria collettiva degli esuli dell'Istria, della Dalmazia e di Fiume. La sua immagine riemerge nel 1997, quando viene scelta come simbolo ufficiale per il manifesto della mostra Istria – I volti dell’esodo 1945-1956. Da allora, il suo volto rappresenta una diaspora a lungo dimenticata.

Oggi ha 84 anni e vive a Rovereto, in Trentino. Nel 1966 ha sposato Giovanni Tomazzoni, scomparso nel 2022, lasciando un grande vuoto nella sua vita e in quella dei suoi cari. Dal loro matrimonio sono nate due figlie, Ilse, che risiede a Ginevra, e Roberta, che vive a Bolzano. Egea è inoltre nonna di sei nipoti, tutte femmine.

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