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Chi è Domenico Quaranta, denunciato per aver imbrattato la Scala dei Turchi: fallì attentato a Milano

Tra i due complici che sono stati denunciati per aver imbrattato con polvere rossa la Scala dei Turchi di Realmonte, c’è anche Domenico Quaranta: nel 2002 fu arrestato per il fallito attentato terroristico alla metro di Milano e dal 2019 è stato al centro di tre servizi di Striscia la Notizia in cui era definito “imbrattatore seriale”.
A cura di Ida Artiaco
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Tra coloro che sono stati denunciati a piede libero per aver danneggiato con polvere rossa la famosa Scala dei Turchi di Realmonte, in provincia di Agrigento, in Sicilia, c'è anche Domenico Quaranta, 49 anni. Si tratta di un soggetto già noto alle forze dell'ordine: nel 2002, infatti, fu arrestato per il tentato attentato terroristico alla metropolitana di Milano. La sera dell’11 maggio di quell'anno fece esplodere una bombola di gas alla fermata Duomo. In un cestino della spazzatura gli investigatori trovarono un lenzuolo con la scritta: "Noi combattiamo per la causa, non ci fermeremo più fino a quando non vi sottometterete ad adorare un solo Dio. Allah è grande". Un anno prima nelle Valle dei templi di Agrigento fu fatta deflagrare una bombola di gas da campeggio abbandonata sui gradini del Tempio della Concordia. Episodi per i quali Quaranta è stato condannato a 16 anni di carcere.

L'uomo, che si era convertito all'Islam, era tornato a far parlare di sé anche nel 2020, dopo aver danneggiato con dei geroglifici la parete rocciosa in marna della scogliera di Punta Bianca, proprio vicino alla Scala dei Turchi presa di mira la scorsa settimana. L’uomo era già stato denunciato anche dalla trasmissione televisiva Striscia la notizia con ben tre servizi per una serie di atti vandalici commessi ad Agrigento. Definito un "imbrattatore seriale", era stato raggiunto dall'inviata Rajae per aver danneggiato diverse opere, tra cui diversi vasi in ceramiche posizionati sul lungomare di San Leone.

Quello della scorsa settimana, dunque, è solo l'ultimo episodio nel quale Quaranta è coinvolto: avrebbe imbrattato la famosa Scala dei Turchi insieme ad un complice prima di fuggire. I carabinieri di Realmonte e della Compagnia di Agrigento, guidati dal maggiore Marco La Rovere hanno acquisito le immagini del sistema di video sorveglianza della zona, da cui sono riusciti ad estrapolare la targa del furgone utilizzato dai due. Le successive perquisizioni hanno consentito di ritrovare, all'interno dei magazzini ispezionati, guanti sporchi della stessa polvere e ulteriori prove. Lo stesso procuratore Patronaggio ha ricordato che Quaranta "risulta inoltre essere già stato sottoposto a misura di prevenzione e da ultimo nuovamente proposto, proposta tuttavia rigettata dal Tribunale di Palermo, in atto è sottoposto al divieto di avvicinamento ad Agrigento disposto dalla Questura".

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