Chi è che si reinfetta di più di Covid per fasce d’età
I casi di reinfezione al Covid continuano a crescere. Secondo il report esteso dell'Istituto superiore di sanità, nell'ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei contagi registrati è del 4,4%, in aumento rispetto al 4,1% della settimana precedente. Siamo arrivati a quindici milioni e mezzo di casi dall'inizio della pandemia, ormai abbiamo capito da tempo che la possibilità di reinfettarsi c'è, soprattutto quando arrivano nuove varianti come la Omicron, che ha contagiato moltissime persone che avevano già avuto la Delta. Ma qual è l'identikit dei soggetti che riprendono il Covid? L'Iss prova a rispondere a questa domanda guardando i dati.
Il rischio di reinfezione aumenta settimana dopo settimana, a partire dal 6 dicembre scorso – data considerata di riferimento per l'inizio della diffusione di Omicron – e colpisce in particolare i soggetti con prima diagnosi di Covid notificata da oltre sette mesi rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi fra tre e i sette mesi. Colpisce di più anche i soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre quattro mesi, rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i quattro mesi. E ancora: secondo i dati Iss c'è un aumento del rischio di reinfezione anche nella popolazione femminile rispetto a quella maschile e nelle fasce di età più giovani – dai 12 ai 49 anni – rispetto alle persone fra i 50 e i 59 anni.
Parte del report si dedica proprio ai più giovani: dall'inizio della pandemia sono stati diagnosticati 3.515.940 di casi Covid nella popolazione fino a 19 anni, di cui 17.037 ospedalizzati, 380 ricoverati in terapia intensiva e 53 deceduti. Questa settimana, però, la percentuale di casi segnalati nella popolazione in età scolare è in diminuzione rispetto al resto della popolazione. Nell'ultima settimana il 17% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 43% nella fascia d'età 5-11 anni, il 39% nella fascia 12-19 anni.