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Chi è Anna Sviridenko, uccisa e messa nel bagagliaio di un furgone dal marito: aveva 2 figli di 5 e 3 anni

Anna Sviridenko è la donna uccisa ieri a Modena dal marito Andrea Paltrinieri, il quale ha portato il cadavere, chiuso nel bagagliaio di un furgone, presso la caserma dei carabinieri. La vittima aveva 41 anni, era mamma di due bimbi piccoli ed era una specializzanda in radiologia dell’UniMoRe.
A cura di Ida Artiaco
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Si chiamava Anna Sviridenko e aveva 41 anni la donna uccisa nella notte a Modena dal marito, il 48enne Andrea Paltrinieri. L'uomo si è presentato presso la locale caserma dei carabinieri con il cadavere della moglie nel bagagliaio del suo furgone: era rannicchiata, con il capo infilato in un sacco nero e legato al collo con un cavo elettrico. Sarebbe stata strangolata: rimosso il sacchetto, i militari hanno trovato anche una cintura stretta sempre al collo.

Chi è Anna Sviridenko, uccisa dal marito a Modena

La donna, cittadina italiana di origini russe, aveva due figli piccoli, di 5 e 3 anni. Era una specializzanda in radiologia dell'UniMoRe, l'università di Modena e Reggio. "La nostra comunità è devastata dalla notizia della brutale uccisione di una sua specializzanda in radiologia – ha scritto Carlo Adolfo Porro, rettore di UniMoRe -. Il femminicidio è un cancro che non possiamo più tollerare, una vergogna che macchia la nostra umanità, e non ci sono mezzi termini per condannarla: è un atto vile, disumano e inaccettabile. È tempo che la nostra società si sollevi con forza contro questa barbarie". L'ateneo, sottolinea, starà vicino alla famiglia della vittima ed è pronto a costituirsi "parte civile nel corso del processo che si instaurerà". Domani tutte le bandiere delle sedi universitarie saranno esposte a mezz'asta.

Proprio per i figli, la donna, che vive in Austria, era tornata a Modena, voleva prenderli con sé e portarli all'estero. A quanto pare il movente dell'omicidio sarebbe da ricercare proprio nella battaglia legale tra marito e moglie per l'affidamento dei figli.

Proprio ieri c'era stata la sentenza del tribunale di Innsbruck che aveva sancito l'affido condiviso dei due bimbi della coppia, ma anche che i piccoli sarebbero rimasti a vivere con la mamma. Il padre avrebbe avuto diritto di visita ma nei tempi e nei modi che andavano concordati con la madre. E, soprattutto, avrebbero vissuto in un'altra città. Cosa che lui non avrebbe accettato.

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La battaglia con Paltrinieri per l'affidamento dei figli

I litigi tra i due, sposati per 5 anni, sarebbero cominciati tempo fa, dopo la separazione. Il 17 maggio 2023 era stata decisa la collocazione dei bambini prevalente nell'abitazione della madre e il diritto di visita del padre. A gennaio 2024 l'indagato aveva fatto ricorso al tribunale civile di  Modena per separazione con addebito a carico della donna, contestando la giurisdizione austriaca. Il tribunale modenese, informa la Procura, secondo le primissime ricostruzioni, ritenendo di non dover assumere provvedimenti temporanei urgenti ed essendoci già una decisione di un giudice straniero comunitario, decisione riconoscibile in Italia, ha assunto la causa in decisione a maggio 2024 sulla questione preliminare della giurisdizione. A febbraio di quest'anno la vittima aveva presentato un'altra istanza al tribunale di Innsbruck, per ottenere l'affidamento esclusivo dei due figli.

Paltrinieri, che di professione è un ingegnere, dopo la separazione dalla donna è tornato a vivere dai genitori in una palazzina in zona Maserati. Dopo aver confessato il delitto, è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato ed è stato portato in carcere in attesa dell'udienza di convalida

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