Chi è Andrea Sempio e perché 8 anni fa fu prosciolto per il delitto di Garlasco

A 18 anni dal delitto di Garlasco, arriva una nuova svolta sorprendente: Andrea Sempio, 36enne amico del fratello di Chiara Poggi, ha ricevuto un avviso di garanzia. Sebbene fosse già stato indagato, le accuse erano state archiviate.
Ora, la nuova accusa è quella di omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi, come riportato dal Tg1. Tra le prove a suo carico ci sono il DNA, le telefonate effettuate il giorno dell'omicidio e i verbali degli interrogatori. Sempio, difeso dall'avvocato Massimo Lovati, ha dichiarato di essere sconvolto dalla notizia: ora è stato chiamato a sottoporsi ad un test salivare, che nei giorni scorsi aveva rifiutato. I genitori di Chiara Poggi, Giuseppe e Rita, hanno appreso la notizia con riservatezza.
Nel frattempo, Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, sta scontando 16 anni di reclusione per l'omicidio, nonostante abbia sempre dichiarato la sua innocenza. A febbraio, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha respinto il suo ricorso per annullare la condanna definitiva. Stasi sta attualmente scontando la pena, ma ha la possibilità di uscire dal carcere ogni giorno per lavorare.
I sospetti a carico di Andrea Sempio
"Tra la primavera e l'estate del 2007 io e Sempio rimanevamo nella saletta della tv al piano terra o salivamo al primo piano all'interno della camera da letto di Chiara per utilizzare il suo computer". Sono vecchie dichiarazioni di Marco Poggi, che in realtà a ben vedere cozzano con le parole dei suoi stessi genitori che avevano affermato come il nuovo indagato non fosse mai entrato nella loro villetta di Via Pascoli, a Garlasco (Pavia).
Con il fratello della vittima e un terzo amico, invece a quanto pare, Sempio sarebbe stato solito trascorre dunque del tempo all'interno della stanza della 26enne per usarne il pc. Non è tutto, pare che il nuovo indagato, oggi 36enne e ai tempi del delitto appena maggiorenne, si recasse lì in bicicletta. Avrebbe anche un numero di scarpe, tra il 42 e il 42.5, che coincide con l'impronta rinvenuta sul luogo del delitto.
Tra le anomalie riscontrate nel caso, c'è anche uno scontrino di un parcheggio a Vigevano, risalente sempre a quella mattina del 13 agosto 2007. Andrea Sempio, che lo conservò intatto, lo consegnò spontaneamente agli investigatori un anno e due mesi dopo l'omicidio di Chiara Poggi, cercando di provare la sua assenza da Garlasco. Tuttavia, le analisi sul suo cellulare lo collocavano nel paese al momento dell'omicidio.
C'è poi soprattutto la questione del profilo genetico. E in particolare le conclusioni dell'esperto Pasquale Linarello a cui si erano rivolti i legali di Stasi: secondo i pm, "tracce di dna di Sempio potevano ben posizionarsi sulle unghie di Chiara Poggi in via mediata per il fatto che entrambi usavano il computer fisso in casa Poggi che il fratello di Chiara e i suoi amici utilizzavano spesso per eseguire videogiochi comandati da tastiera".
Perché Andrea Sempio è stato prosciolto per il delitto di Garlasco
Nonostante queste accuse, nell'archiviazione datata 28 marzo 2017, il gip di Pavia, Fabio Lambertucci, scriveva chiaramente che Andrea Sempio non aveva nulla a che vedere col truce omicidio di Garlasco. Secondo il magistrato "non si riesce a individuare alcun movente a carico di Andrea Sempio per l'omicidio di Chiara Poggi".
Inanzitutto scriveva che è "radicalmente priva di attendibilità la consulenza tecnica sul materiale genetico offerto dalla difesa Stasi", perché viziata sin dall'inizio, poiché il quesito proposto confrontava i risultati odierni con quelli della perizia De Stefano, la quale aveva escluso la validità dei dati. Quest'ultima perizia aveva concluso che i risultati erano "incostanti, gravati da artefatti conseguenti a possibile degradazione e inserimenti contaminanti, nonché soggetti a probabile contaminazione ambientale, non sono utilizzabili per definire una ‘ipotesi di identità", a detta di Lambertucci.
Anche volendo immaginare un invaghimento da parte del ragazzo nei confronti della vittima – scriveva il magistrato nel provvedimento di archiviazione – circostanza peraltro completamente smentita dal fratello di Chiara, non si comprende per quale assurdo motivo Sempio avrebbe dovuto, senza compiere alcun tentativo di avvicinamento alla ragazza, ucciderla con modalità così brutali ed efferate".
Il gip escludeva anche il movente della violenza sessuale, ritenendo priva di riscontri l'ipotesi. Secondo il giudice, non ci sono elementi che giustifichino un atto "tanto violento ed efferato" da parte di un ragazzo di 19 anni. Le modalità dell'omicidio, continuava il gip, suggeriscono piuttosto una relazione intima e quotidiana, che però non emerge dalle prove riguardanti i rapporti tra vittima e indagato. Per questo motivo, l'accusa contro Sempio per l'omicidio è stata ritenuta infondata.