Chi è Andrea Paltrinieri, il 48enne che ha ucciso la moglie e portato il corpo ai carabinieri
Ha ucciso la moglie, forse strangolandola, poi si è presentato al comando dei carabinieri di via Pico della Mirandola a Modena con il corpo della donna, la 41enne Anna Sviridenko, nel bagagliaio del furgone e si è costituito.
Andrea Paltrinieri, 48 anni, è stato arrestato nella quasi flagranza di reato. L'ipotesi è di omicidio volontario aggravato e per questo è stato portato al carcere Sant'Anna, in attesa dell'udienza di convalida di fronte al Giudice per le indagini preliminari.
Chi è il 48enne Andrea Paltrinieri
Andrea Paltrinieri, ha 48 anni, di professione ingegnere, anche se nell'ultimo periodo stava lavorando assieme al padre nell'azienda agricola di famiglia. Con la moglie e vittima del femminicidio è stato sposato circa 5 anni, la coppia ha due figli di 3 e 5 anni che al momento del delitto si trovavano con i nonni materni.
Dopo la separazione con la moglie, era tornato a vivere con i genitori in una palazzina in zona Maserati. Anna Sviridenko, 41 anni, descritta da chi la conosceva come "una persona squisita, infaticabile, affettuosa", era medico di medicina nucleare molto nota a Innsbruck, in Austria, dove esercitava. Era anche specializzanda in Radiologia dell'università di Modena e Reggio Emilia.
La separazione e la battaglia legale per l'affidamento dei figli
La vittima, secondo quanto è emerso dalle prime indagini, aveva avviato davanti all'Autorità giudiziaria di Innsbruck una procedura per regolamentare l'affidamento prevalente dei due figli minori e l'esercizio del diritto di visita. Il 17 maggio 2023 era stata decisa la collocazione prevalente nell'abitazione della madre e il diritto di visita del padre.
A gennaio 2024 l'indagato aveva tuttavia fatto ricorso al Tribunale civile di Modena per separazione con addebito a carico della donna, contestando la giurisdizione austriaca. Il tribunale italiano aveva ritenuto di non dover assumere provvedimenti temporanei urgenti, proprio perché già esistente la decisione di un giudice straniero comunitario (quindi valida in Italia).
A febbraio la vittima aveva presentato un'altra istanza al tribunale di Innsbruck, per ottenere l'affidamento esclusivo dei due figli. E proprio il giorno dell'omicidio c'era stata la sentenza del tribunale di Innsbruck che aveva deciso l'affido condiviso dei due figli della coppia, ma anche che i piccoli sarebbero rimasti a vivere con la mamma.
Il padre avrebbe avuto diritto di visita ma nei tempi e nei modi che andavano concordati con la madre. E, soprattutto, avrebbero vissuto in un'altra città.
Le prime parole ai carabinieri: "L'ho uccisa, il cadavere è nel furgone"
"L'ho uccisa, il cadavere è nel furgone qui fuori". Sarebbero state queste le prime parole pronunciate da Paltrinieri e rivolte a un carabiniere in servizio nel commissariato dove si è recato per costituirsi. L'uomo è stato immediatamente arrestato e ora si attende l'udienza di convalida di fronte al Gip.
Una volta raccolta la confessione, gli uomini dell'Arma hanno aperto il veicolo del 48enne ma senza inquinare le prove. Al suo interno, nel bagagliaio, c'era il cadavere della moglie, rannicchiato.
Sul posto è rapidamente arrivata anche la pubblico ministero Paola Campilongo, mentre l'ispezione cadaverica del medico legale ha evidenziato che la vittima presentava il capo ricoperto da un sacchetto nero di plastica, stretto al collo con un filo elettrico plastificato.
Rimosso il sacchetto, la donna risultava avere il collo stretto con una cintura. Sarà l'autopsia a determinare l'esatta dinamica e le cause del decesso.