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Chatta con un uomo per far stuprare la figliastra 18enne: a processo 46enne torinese

L’uomo è accusato di istigazione a delinquere per violenza sessuale, sostituzione di persona, calunnia e detenzione di materiale pedopornografico: avrebbe creato un falso profilo social per far violentare la figliastra di 18 anni.
A cura di Davide Falcioni
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Un quarantaseienne di Torino è stato rinviato a giudizio con le accuse di istigazione a delinquere per violenza sessuale, sostituzione di persona, calunnia e detenzione di materiale pedopornografico. L'uomo avrebbe creato un falso profilo social per far violentare la figliastra.

Stando a quanto emerso nel corso delle indagini la storia avrebbe avuto inizio nel 2018, quando la ragazza trovò sul parabrezza della sua auto parcheggiata un biglietto con tanto di numero di telefono: "Sono pronto a realizzare il tuo sogno". Quel sogno "proibito" – a sua insaputa – era la risposta alla richiesta di essere violentata. Un copione illustrato nei minimi dettagli: "Arriverai alle mie spalle, mi tapperai la bocca per impedirmi di urlare, mi spingerai in auto e abuserai di me". Frasi – e soprattutto intenzioni – di cui la giovane però non sapeva nulla, parole scritte su un sito erotico dal 46 enne che si spacciava per la ragazza.

La diciottenne, ignara del pericolo che stava correndo e sospettando uno stalker, si era rivolta ai carabinieri, che hanno svolto indagini approfondite; nel giro di poco tempo i militari sono risaliti all’identità dell’uomo che ha scritto il biglietto e l'ha lasciato sul parabrezza della vettura della figliastra dopo essersi spacciato per lei online. Convocato in procura, lui ha ammesso tutto: "Sono stato colto da un’incontrollabile pulsione sessuale". Nella chat erotica aveva indicato il modello dell’auto della ragazza e gli orari di uscita dal lavoro, tutto per consentire allo stupratore di presentarsi all’appuntamento e aggredirla.

Anche l’uomo che aveva risposto al messaggio online, senza mai tradurre in fatti il falso desiderio della ragazza, è stato sentito dagli inquirenti. La sua posizione è stata archiviata. A tradire il 46enne autore di quella follia è stato un messaggio nel quale la ragazza si offriva, oltre che come vittima di uno stupro, per un incontro erotico a tre. In quel messaggio c’era (così era scritto) il numero di telefono di un’altra ragazza che avrebbe partecipato al gioco erotico. Ma quel numero era in realtà dell’autore della chat,e i carabinieri lo hanno scoperto.

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