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Cesena, picchiata e costretta a bere acqua bollente perché accusata di malocchio

Una 30enne accusata di fare il malocchio è stata costretta da quattro persone, che sono state arrestate, a bere una bottiglia intera di acqua bollente per “purificarsi”. Gli arrestati avevano aggredito anche altri familiari della donna.
A cura di S. P.
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Nella notte tra il 13 e il 14 aprile una donna di trenta anni residente a Cesena è stata sequestrata, picchiata e minacciata di morte perché accusata di fare il malocchio. Non solo: i suoi aguzzini l’hanno anche costretta a bere una intera bottiglia di acqua bollente come "rito purificatorio". In seguito all’aggressione quattro persone, tre originarie di Taranto e una di Bologna ma tutte della stessa famiglia –  sono state arrestate. Secondo quanto emerso, prima di sequestrare e picchiare la trentenne i quattro avevano aggredito anche il padre della donna e il fidanzato. Dopo le minacce e le botte ai familiari la donna sarebbe stata obbligata a salire in auto con loro e sarebbe stata portata in un casolare di campagna, dove l’avrebbero costretta a bere l’acqua bollente.

Si è salvata inventando un rito per togliere il malocchio – La vittima è riuscita a salvarsi mettendo in scena una sorta di rito per togliere il malocchio a uno dei suoi aguzzini, una ragazza di 22 anni che a quanto pare credeva di essere stata colpita da qualche sortilegio. I quattro, arrestati dai carabinieri di Cesena e ora in carcere a Forlì, dovranno rispondere di sequestro di persona, furto in abitazione aggravato, violazione di domicilio, lesioni personali, violenza privata, minaccia grave e porto abusivo di arma. Nei giorni precedenti l’arresto avevano nuovamente aggredito i familiari della donna perché a loro dire quest'ultima non aveva realmente tolto loro il malocchio.

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