“Cercavo un documento, ho trovato le mie origini”: adottato da piccolo, a 28 anni riabbraccia la mamma biologica

Trascorrere 28 anni a chiedersi, in un angolino nascosto del cuore, chi sia stato a metterti al mondo. E poi scoprirlo, in modo del tutto improvviso e casuale, in un giorno di marzo, mentre stai cercando un documento per il lavoro. È la storia del giovane Marco, 28 anni, animatore turistico, che con tenacia non ha mai smesso di cercare le proprie radici.
Marco viene alla luce nel giugno del 1996 all'ospedale Maria Vittoria di Torino. I primi mesi di vita li trascorre nella casa della famiglia d'origine, poi viene portato in un orfanotrofio. Da lì viene adottato da una coppia, a due anni d'età, e comincia la sua nuova vita, a Savigliano. "Con due genitori a dir poco stupendi. Mi hanno cresciuto e sostenuto con tutto l'amore possibile", racconta il giovane.

A 15 anni, spinto dalla curiosità, suo tratto distintivo, Marco torna all'orfanotrofio torinese e chiede di vedere foto della sua infanzia. Da lì la prima scoperta: ha un gemello, da cui è stato diviso al momento dell'adozione. "Con lui ci siamo trovati e conosciuti nel novembre 2012. È stato adottato da una famiglia amorevole come la mia, abita non lontano da me. Abbiamo iniziato a frequentarci ed abbiamo instaurato un bel rapporto".
Trovato un tassello, Marco prosegue nel cercare altri pezzi del puzzle delle sue origini, mentre il gemello sceglie invece di non andare avanti nelle ricerche.
Un anno fa si rivolge alla trasmissione televisiva “Chi l'ha visto?”, lanciando un appello a coloro che possano riconoscersi come sua madre biologica.
Ma, come talvolta accade, il destino aveva lavorato all'insaputa di Marco. E nel marzo di quest'anno, mentre il ragazzo sta cercando un Cud sul sito internet dell'Agenzia delle Entrate, accade l'inatteso. Nella sezione anagrafica, il giovane si imbatte nel suo codice fiscale originario e nel domicilio di Torino in cui aveva passato i primi mesi di vita. "L'impatto iniziale è stato tosto. Mi sono trovato, di colpo, catapultato nel mezzo della situazione: o la prendi male o vai avanti cercando di trarne beneficio. Ho scelto, pur con la paura, la seconda opzione".
Tramite le Pagine Bianche, riesce ad associare l'indirizzo trovato a un cognome: corrispondeva a quello che lui stesso aveva prima di cambiarlo con l'adozione.
Dopo successive ricerche su Facebook riesce a contattare quello che scopre essere un suo zio biologico. "Durante la telefonata mi sono ammutolito per l'emozione. È stato molto commovente: ci siamo raccontati 28 anni di vita in pochi minuti. Mi ha dato poi il contatto di un altro zio: anche in questo caso l'ho subito raggiunto al telefono".

La voglia di vedersi di persona però è tanta, da entrambe le parti. Detto, fatto: il giorno successivo pranzano tutti insieme a casa di Marco. E lì scatta la molla per completare l'ultimo pezzo di ricerca.
"Essendo io un impulsivo, al termine del pranzo ho chiesto il numero di Margherita, ovvero la mia madre biologica. L'ho chiamata. Ho avuto un sussulto, mi stava venendo da piangere per l'emozione. Mi rendevo conto che un nuovo capitolo di vita stava prendendo forma".
E finalmente, qualche giorno dopo, si concretizza ciò che Marco aveva atteso da tanti anni: riesce ad incontrare fisicamente Margherita, a stringerla in quell'abbraccio che attendeva di darle da 28 anni.
"Ci siamo visti per la prima volta sul Lago di Candia, nel canavese, dove lei ora abita – racconta –. È stato senza dubbio un incontro bello ma tosto, molto forte dal punto di vista emotivo per entrambi. Trovarsi di colpo in una situazione che avevi immaginato così a lungo non è semplice. Di cosa abbiamo parlato? Ci siamo raccontati di come sono andate le nostre vite fino ad ora. Ovviamente in modo sommario: c'era un'esistenza intera da riassumere in un pomeriggio, non è cosa da poco. Sfogliando alcune foto dei primi mesi di vita, portate da un mio zio biologico, sono scoppiato a piangere. È stato un passaggio estremamente commovente".
Ad accompagnare Marco in quel momento che per sempre resterà impresso nella sua vita c'erano anche i suoi genitori adottivi, come sempre al suo fianco.
Il giovane ha scoperto anche di avere un terzo fratello (frutto di una nuova relazione della madre biologica) con cui già dice di sentirsi molto legato.
"Cosa mi aspetto ora dal futuro? Voglio innanzitutto cercare di capire il perché io e il mio gemello siamo stati separati al momento dell'adozione, ci sono molti aspetti da chiarire a riguardo. E poi voglio recuperare il rapporto interrotto con la mia famiglia biologica: ci frequenteremo e ci conosceremo, nel rispetto dei tempi di tutti. Mi auguro che si possa diventare tutti una grande famiglia felice, dove ci saremo sempre l'uno per l'altro".