“Cercasi receptionist maschio”: polemica per l’annuncio di un hotel di Cagliari
Un annuncio postato sui canali social dell’Holiday Inn di Cagliari ha scatenato non poche polemiche. L’hotel sta cercando un receptionist e, almeno nel primo annuncio, su Facebook avevano specificato che doveva essere un uomo. Il genere era il requisito inserito in cima alla lista, prima ancora di ogni competenza. Poi, oltre a essere maschio, il candidato ideale doveva conoscere tre lingue, avere almeno il diploma, esperienza nel settore. Diversi gli utenti che hanno chiesto spiegazioni all’azienda, che ha risposto ad alcune domande anche su Facebook. Il gestore dell’hotel di Cagliari in particolare ha spiegato di aver bisogno di una persona per il turno di notte specificando che “non è opportuno far effettuare il turno notturno a una receptionist”. Tra l’altro, sempre su Facebook, l’hotel ha voluto specificare – respingendo le accuse – che lo staff di genere femminile è largamente superiore nel numero rispetto a quello maschile. “Ci teniamo a precisarLe – è la risposta fornita a una utente – che la preferenza sarà rivolta ad un candidato di sesso maschile in quanto è previsto un turno, in solitario, in orario notturno, ossia dalle 23 alle 7 del mattino. Il nostro Hotel, come la quasi totalità degli Hotel nel mondo, predilige assegnare il ruolo di portiere notturno, per evidentissime ragioni e necessità, ad addetti di genere maschile. Non riteniamo ‘opportuno’, proprio per tutelare in ogni modo le nostre Collaboratrici, lasciarle da sole e di notte in Hotel”. In ogni caso l’annuncio è stato poi modificato, ed è sparita la parte relativa al genere del receptionist.
"Stavamo cercando un receptionist per il turno di notte, è una questione di sicurezza", ha spiegato anche il direttore dell’albergo, Gianluca Mosca. "È un'ipocrisia, il mese scorso abbiamo cercato un'addetta commerciale donna e nessuno ha detto nulla”, ha aggiunto difendendosi dalle accuse di discriminazione di genere. C'è da dire che la polemica su Facebook non si è chiusa nel momento in cui l'annuncio è stato modificato. "Anche specificare l'età è discriminatorio. Ah già, ma siamo in Italia. Saluti", scrive ad esempio una utente.