Centro commerciale di Bonarie sommerso a Valencia, continuano le ricerche: “Lavoriamo senza sosta”
Di Gabriel Bernard
Camminando tra gli ampi spazi esterni del centro commerciale Bonaire si ha l’impressione di trovarsi in un campo di guerra. Cumuli di detriti coprono ogni angolo e la geometria della strada si perde tra la polvere e il fango.
La polizia si muove attorno al perimetro della struttura, delineando una linea che non si può oltrepassare. Da qui gli occhi dei giornalisti e le telecamere osservano ciò che accade.
La parte interrata della struttura è sommersa, al suo interno si trovano molte attività commerciali e un parcheggio da 5.700 posti.
“Il livello dell’acqua è molto alto e c’è bisogno di macchinari per aspirarla via. Dobbiamo far entrare il personale” afferma il portavoce dell’esercito spagnolo. Una giornalista chiede quanti piani sono presenti nell’edificio, a rispondere è la portavoce della Policia Nacional: “Al momento non lo sappiamo, non siamo riusciti a entrare per eseguire le operazioni di riconoscimento del terreno”.
Ogni minuto che passa si intravede qualche veicolo rosso appartenente all’UME (Unità Militare d’Emergenza). Una squadra di sommozzatori si prepara per tentare di entrare in uno degli ingressi che portano al centro commerciale. Nell’aria il ronzio del motore delle idrovore.
“Quanta gente potrebbe trovarsi all’interno?” chiede una giornalista di un’emittente spagnola. “Questo non lo posso sapere. L’estensione della struttura è molto ampia, molto alta. Ci sono diversi edifici, abbiamo bisogno di entrare per valutare la situazione”.
La sensazione è che ci si trova davanti a una trappola mortale. Quando è arrivato l’alert sui cellulari dei cittadini spagnoli l’acqua secondo alcune ricostruzioni aveva già colpito diverse zone e il panico potrebbe aver causato una fuga incontrollata dalla struttura, ma la probabilità che molti non siano riusciti ad uscire è alta.