Censimento 2011: il sito internet tornato alla normalità ma gli uffici postali sono in affanno
Dopo le notizie di alcuni problemi e perplessità per il Censimento 2011, bisognerebbe ammettere che forse alcuni dubbi erano fondati. Nonostante l'entusiasmo per la possibilità di compilare il censimento anche in modalità online, il sito internet dell'Istat è stato "preso d'assalto" nella giornata del 10 ottobre, andando in tilt. Gli sviluppatori avevano previsto un massimo di 250.000 contatti internet, ma ieri ce ne sono stati almeno 500.000 che si sono connessi nello stesso momento e il sito è andato in sovraccarico. Oggi il sito censimentopopolazione.istat.it, creato per il 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni è tornato totalmente alla normalità, grazie ad un intervento della notte.
Nella notte c'è stato un "raddoppio della potenza della infrastruttura tecnologica"; infrastruttura, ricordiamo totalmente sviluppata e gestita da Telecom Italia per l'Istat. Il sovraccarico è stato il sintomo che la compilazione online per il Censimento 2011 sia stata scelta come soluzione più comoda e rapida rispetto alla consegna dei plichi manualmente in posta.
Per diverse ore nella giornata di ieri chiunque provasse a compilare il questionario online leggeva sui propri schermi la scritta Service Temporarily Unavailable; tanti i disagi delle persone che si sfogavano sui diversi social network, ma arriva la rassicurazione dell'Istat e di qualche utente attento:
Si ricorda che per compilare e restituire il questionario online – come pure nelle altre modalità previste (riconsegna agli uffici postali e ai centri comunali di raccolta) – c’è tempo fino alla fine dell'anno in corso per i Comuni con meno di 20mila abitanti, fino al 31 gennaio 2012 per quelle residenti in Comuni con popolazione compresa fra 20mila e 150mila abitanti, fino al 29 febbraio 2012 per le famiglie residenti nei Comuni con più di 150mila abitanti.
Insomma, come a dire: non c'è fretta, non precipitatevi a fornire questa "fotografia" del vostro nucleo familiare al governo italiano che c'è tempo. Intanto Enrico Giovannini, presidente dell'Istat, ha annunciato che già un milione di italiani hanno risposto online al censimento. Come tradurre questa grandissima partecipazione inaspettata? Entusiasmo o voglia di chiudere subito la questione nei confronti dell'ennesimo frutto della burocrazia italiana?
I problemi sembrano non finire mai per questa "Odissea Censimento": è di pochi minuti fa la notizia che i disagi adesso riguarderebbero gli uffici postali. Diversi cittadini (si parla di 80.000 italiani) in alcune città italiane si sono recati già alle poste per consegnare (il primo giorno utile) il i propri plichi del censimento compilati, ed altre migliaia di italiani hanno cercato di fare lo stesso ma non hanno potuto completare l'operazione e sono stati invitati dagli impiegati a presentarsi nei prossimi giorni. Dal canto suo, Poste Italiane spiega che si tratta solo di uno "sporadico rallentamento all'apertura degli uffici postali, determinato dal massiccio afflusso di persone, le operazioni di accettazione dei questionari procedono ovunque in modo regolare".
E a tutti quelli che si domandano a cosa serva questo censimento, ricordiamo innanzitutto che questo questionario è necessario, così come spiega il sito Istat "per cogliere i cambiamenti in atto nel Paese e orientare le politiche economiche, sociali ed ambientali"; inoltre è il 15° censimento, quindi è dalla fondazione della Repubblica Italiana nel 1961 che il popolo italiano compie questa "procedura burocratica" ogni 10 anni. Se non vi fossero bastate le motivazioni storiche, vi basti sapere che è una procedura obbligatoria: chi non vuole incorrere in salate multe (dai 206 ai 2.065 euro) dovrà armarsi di pazienza.