L’Aquila, Celso Cioni esce dalla filiale di Bankitalia. Si era barricato dentro per protesta
UPDATE: Celso Cioni ha desistito dalla sua eclatante protesta ed è uscito dalla filiale della Banca d'Italia de L'Aquila. A convincerlo è stata una lunga mediazione condotta dal comandante provinciale dei carabinieri, il collonello Savino Guarino, unitamente al sostituto procuratore Stefano Gallo.
Ha scelto la protesta plateale e disperata, Celso Cioni, direttore di Confcommercio all'Aquila che si è barricato nella filiale locale della Banca d'Italia con benzina e accendino. Obiettivo: lanciare "un grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città". L'uomo ha annunciato l'inizio dello sciopero della fame e della sete e minaccia di darsi fuoco "Se saranno forzate le porte del bagno". La drammatica protesta nasce a causa del doposisma che ha costretto molti commercianti a lasciare i negozi senza ottenere sostegni e facendo debiti. "Ci sono casi di suicidi" denuncia l'uomo. Davanti la sede della Banca d'Italia ci sono i carabinieri, Celso Cioni rifiutandosi di uscire ha chiesto di parlare col prefetto con l'obiettivo di ottenere "iniziative concrete" per uscire da questa situazione. "Sono consapevole che rischio l'arresto – ha detto – ma per un motivo giusto non ho timori. Questa è una giusta causa per migliaia di persone". Lo scorso sabato si era dimesso il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente dopo l'inchiesta per tangenti nella ricostruzione post sisma che ha coinvolto il vice-sindaco. Il direttore di Confcommercio vuole l'impegno del governo per regole straordinarie che diano ossigeno al credito bancario nei confronti negli imprenditori del territorio stremati dalla crisi. "Chiediamo uno status particolare per sostenere il sistema delle piccole imprese".