Celebrata prima messa nella Chiesa della Trinità a Potenza, dove fu uccisa Elisa Claps: “Irrispettoso”
Dopo la riapertura del 24 agosto, è stata celebrata ieri la prima messa nella Chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dove fu uccisa Elisa Claps da Danilo Restivo e dove fu trovato il suo cadavere il 17 marzo del 2010, 17 anni dopo la scomparsa.
La cerimonia eucaristica è stata officiata in occasione della giornata di commemorazione dei defunti dall'arcivescovo di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio, che il 13 ottobre scorso, al compimento dei 75 anni, ha rimesso il suo mandato a Papa Francesco.
Si ricordi che la Chiesa, che si trova nel cuore del centro storico della cittadina lucana, rimase sotto sequestro fino all'aprile del 2012 dopo il ritrovamento del cadavere di Elisa nel sottotetto, e poi chiusa fino alla scorsa estate per i lunghi lavori di ristrutturazione. Dal 24 agosto scorso, è stata aperta ogni giorno, per alcune ore, per la preghiera silenziosa, come indicato da una lettera inviata alcune settimane prima dal Papa proprio a monsignor Ligorio.
Quanto successo ha però provocato l'ira della famiglia Claps. "Prendiamo atto ancora una volta dell'assoluta mancanza di rispetto e dell'arroganza del vescovo Ligorio che ieri ha celebrato Messa nella chiesa della Trinità", si legge nel messaggio diffuso da Gildo, fratello di Elisa.
"In un momento in cui milioni di persone seguendo la fiction Per Elisa (le ultime due puntate sono in programma su Rai 1 martedì 7 novembre, ndr) hanno preso consapevolezza di quanto quella chiesa sia irrimediabilmente macchiata dal sangue e dalle menzogne che tra quelle mura si sono consumate, anziché il silenzio, come aveva peraltro indicato Papa Francesco, la Curia potentina sceglie ancora una volta la rimozione di quanto accaduto. Una preghiera la rivolgo io a quanti entreranno ad ascoltare le funzioni religiose: fermatevi a leggere la targa che celebra le virtù di Don Mimi Sabia e respirate a fondo il messaggio ipocrita che risuona in quella chiesa", ha concluso la famiglia Claps.
Già nel podcast realizzato da Pablo Trincia dedicato al caso Claps e intitolato Dove nessuno guarda la mamma di Elisa, Filomena, aveva espresso profonda indignazione dopo essere venuta a conoscenza della riapertura della Chiesa.
"Io non è che sono contraria – ha precisato -, ho detto che avrebbero potuto riaprirla tranquillamente, però ci sono tre cose che vogliono vengano rispettate, anche per onorare Elisa. Perché mia figlia è stata sacrificata come un agnello sull'altare. Potete dire tutte le messe che volete, però nell'orario in cui è morta Elisa, dalle 11 alle 13, non si devono celebrare; poi vorrei che venisse fatto qualcosa di bello per Elisa, come un museo o un centro antiviolenza. Terzo: in quella chiesa non si devono più celebrare sacramenti, dal battesimo alle cresime fino a matrimoni e funerali. Ci sono tante chiese, non è necessario che dovete celebrali là".