Cavaleri (EMA): “In autunno valuteremo il vaccino per i bambini tra i 6 e gli 11 anni”
Entro l'inizio dell'inverno il vaccino anti Covid sviluppato da Pfizer potrebbe essere approvato anche per i bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. La casa farmaceutica consegnerà i dati dei test effettuati all'inizio di ottobre e la valutazione, da parte dell'Ema, dovrebbe durare circa 3-4 settimane. A dirlo, in un'intervista rilasciata a Repubblica, Marco Cavaleri, responsabile della task force per i vaccini e le terapie anti Covid dell’Agenzia Europea per i Medicinali, secondo cui all'inizio di novembre anche Moderna dovrebbe consegnare i dati. I due vaccini a Rna messaggero potrebbero essere disponibili anche per i più piccoli, per i quali serviranno “presumibilmente” due dosi. "Riceveremo i dati sui vari dosaggi e vedremo quale sarà il più indicato. Ma penso che per i bambini potrebbe bastare una quantità più bassa di principio attivo, forse anche di molto, possibilmente anche con meno effetti collaterali". Tra questi, ricorda il responsabile Ema "tra gli adolescenti, Stati Uniti e Israele hanno visto casi molto rari di miocardite, 60-70 ogni milione di vaccinati. Nulla di grave, in genere si risolvono in un paio di giorni".
E sempre in merito ai possibili effetti collaterali Cavaleri è chiaro: "L'Rna si degrada nell'organismo nel giro di pochissimi giorni. Gli effetti collaterali nei vaccini si concentrano nei primi due mesi. Siamo ormai arrivati a oltre un anno dalle prime somministrazioni e non ci sono segnali in questo senso. Non esiste a oggi alcun motivo immaginabile per cui questi vaccini possano causare problemi a lungo termine. L'effetto collaterale più grave secondo me è la disinformazione che circola e che porta troppi individui a non vaccinarsi. Trovo straziante vedere uomini e donne che muoiono ogni giorno di Covid e che, se si fossero affidati ai canali di informazione ufficiali, oggi sarebbero qui con noi". Buone notizie in vista anche sul fronte delle cure: "Verso ottobre dovremmo approvare quattro anticorpi monoclonali utili non solo dopo il contagio, ma qualcuno anche per la prevenzione. Saranno importanti per chi ha problemi al sistema immunitario e non riesce a produrre anticorpi con la vaccinazione. Contemporaneamente avremo i primi dati sui nuovi antivirali. Ce ne sono tre allo studio, in pillola, molto facili da assumere. Se sicuri e efficaci, si potranno prendere anche a scopo profilattico, se ad esempio c'è un contagio in famiglia, a scuola o al lavoro".