Cattura Jj4, Fugatti annuncia l’abbattimento di altri due orsi pericolosi: Mj5 e M62
Non solo Jj4, ma anche Mj5 ed M62. Gli orsi ritenuti pericolosi in Trentino sono tre e anche per loro è previsto l'abbattimento. Lo ha annunciato, durante la conferenza stampa di questa mattina, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, dopo la cattura dell'orsa Jj4.
Dopo la cattura dell'orsa responsabile della morte di Andrea Papi, avvenuta la scorsa notte, Fugatti ha fatto sapere che sono in attesa che il Tar si pronunci sull'ordinanza che prevede l'uccisione di Jj4. Contestualmente il presidente della Provincia di Trento ha fatto sapere che ci sono altri due orsi, ritenuti pericolosi per l'uomo, che si vogliono abbattere: si tratta di Mj5 ed M62. Il primo ha già ricevuto parere favorevole di Ispra, mentre il secondo è in attesa di valutazione.
“Alle 12 è convocato il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica – ha spiegato Fugatti questa mattina – è nostra intenzione puntare l'attenzione su altri due soggetti pericolosi MJ5, su cui c'è già un parere favorevole di abbattimento, e su M62 per il quale chiederemo l'abbattimento”.
“Auspichiamo che il percorso del comitato vada in questa direzione – ha proseguito – e che da subito i nostri corpi si possano impegnare nella cattura di MJ5, che non sarà facile perché è un plantigrado di tre quintali di peso”. L'obiettivo, ha ricordato Fugatti, è che i numeri di esemplari "debbano tornare alle origini".
Sarebbero infatti 70 gli orsi "in eccesso" in Trentino e per i quali c'è bisogno di un programma ben definito, che preveda il trasferimento altrove di quelli in sovrannumero. Al momento la necessità primaria è quella di neutralizzare, e dunque abbattere, gli esemplari pericolosi per l'uomo.
“Ora per noi il problema non è più Jj4 – ha proseguito Fugatti – ma la convivenza uomo-animale. Chi vuole bene al progetto non pensi a quest'orsa, ma ci aiuti a trasferire gli esemplari in sovrannumero. Chi ora si preoccupa delle condizioni di Jj4 fa ideologia e non ha a cuore la sopravvivenza del progetto Life Ursus”.