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Catena di Sant’Antonio per ottenere auto di lusso: truffate 23mila persone

Cinque persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza di Biella: in poco più di un anno sono riuscite a racimolare di 10 milioni di euro vendendo la speranza di poter guidare, con la formula del noleggio a 24 mesi, prestigiose berline a costo zero o quasi.
A cura di B. C.
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Promettevano auto da sogno in cambio del versamento di quote relativamente basse. Il tutto era organizzato tramite una catena di S.Antonio che è riuscita  coinvolgere 23mila persone. Una maxi-truffa che ha portato due fratelli astigiani pluripregiudicati e 3 manager ed un promotore, dietro il paravento di una società tedesca, a raggranellare in un anno e mezzo oltre 10 milioni di euro. Il loro obiettivo era far credere agli ignari partecipanti che in futuro sarebbero riusciti a mettersi al volante, con la formula del noleggio a 24 mesi, di prestigiose berline a costo zero o quasi. Per fare ciò, spiegano alla Guardia di Finanza a conclusione dell'operazione ‘Car Dream', hanno utilizzato un sito web e si sono avvalsi della collaborazione di numerosi promotori sparsi su tutto il territorio nazionale. Su 23mila partecipanti solo 84 avevano già ottenuto l'auto, con l'accordo di avere assicurazione, bollo e cambio pneumatici come benefit. Cioè appena lo 0,003%.

Questa la descrizione del meccanismo da parte delle Fiamme Gialle di Biella: "In sostanza, il meccanismo posto in essere altro non è che un sistema piramidale (meglio noto come ‘schema ponzi’ o appunto ‘catena di Sant’Antonio’), dove il guadagno di un soggetto aderente a tale forma contrattuale deriva esclusivamente dal reclutamento diretto o indiretto di un certo numero di soggetti che a loro volta versano delle somme prefissate. L’ingresso nel sistema di nuovi iscritti – spiegano gli investigatori – consente a coloro i quali avevano già aderito di scalare ad un livello superiore e così via, di livello in livello. E’ bene ricordare che i contratti a struttura piramidale sono vietati dalla legge 173/2005 e sono puniti come reato, seppur di natura contravvenzionale".

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