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Catanzaro, perseguitava la ex diffondendo sue foto erotiche. Fermato un 39enne

Ha perseguitato a lungo la ex compagna minacciandola e diffondendo immagini e video privati a carattere sessuale. Un 39enne calabrese è adesso in stato di fermo dopo che la donna lo ha denunciato alle autorità.
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Era arrivata a cambiare le proprie abitudini  e a temere per la propria incolumità. A questo è stata costretta una donna calabrese che agli inizi di agosto ha denunciato il proprio ex compagno al Commissariato di Polizia di Catanzaro Lido. Come emerso dalle indagini, l'uomo aveva messo in atto una vera e propria persecuzione nei suoi confronti con costanti minacce al telefono e con la diffusione su diversi siti online di incontri e sui social network di foto e video privati che la ritraevano nuda, corredati dai dati anagrafici e dal numero di telefono. La giovane riceveva infatti anche diverse telefonate da parte di utenti interessati a prestazioni sessuali. Molestie così pressanti che l'avevano portata a soffrire di un forte stato di ansia con insonnia ed attacchi di panico.

Alla conclusione delle indagini il 39enne è stato deferito alla locale Procura della Repubblica, che ha richiesto, ottenendola dal Gip del Tribunale di Catanzaro, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa. L’uomo è indagato per i reati di atti persecutori e diffusione illecita di immagini e video. La misura cautelare è stata eseguita dalla Squadra Mobile di Parma, città in cui l'indagato attualmente vive.

Il revenge porn è un fenomeno in costante crescita: secondo i dati diffusi dall'Osservatorio Cyber Security dell'Eurispes il 90% delle vittime sono donne e in più della metà dei casi le foto e i video privati sono corredati da nome, cognome e riferimenti ai profili social delle vittime, che sono così doppiamente esposte.
In Italia il revenge porn è diventato ufficialmente un reato con l’approvazione della legge numero 69 del 19 luglio 2019, nota come Codice Rosso. Per la diffusione di video o immagini private a carattere sessuale senza il consenso dei protagonisti, sono previste pene da 1 a 6 anni di reclusione e multe da 5000 a 15.000 euro. La stessa pena è applicabile anche a chi si limita a continuare a diffondere materiali ricevuti dall’esterno. Vengono attribuite delle aggravanti nel caso in cui la diffusione del materiale parta da un ex partner.

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