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Catania, finanziere si suicida buttandosi dal 4° piano dell’ospedale. Era ricoverato in psichiatria

Un sottufficiale della Guardia Di Finanza si è tolto la vita gettandosi dal quarto piano del policlinico di Catania. L’uomo era ricoverato nel reparto di psichiatria e da circa un anno era in aspettativa per motivi di salute. Non avrebbe lasciano nessun messaggio per motivare il suo gesto estremo.
A cura di Davide Falcioni
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immagine di repertorio
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Un finanziere di 50 anni si è tolto la vita questa mattina buttandosi dal quarto piano del Policlinico di Catania. Le circostanze del suicidio sono tutte da chiarire ma stando a quanto riportano i media locali la vittima sarebbe stata un sottufficiale delle Fiamme Gialle in aspettativa per malattia da poco più di un anno. L'uomo era ricoverato nel reparto di psichiatria per alcuni problemi mentali quando avrebbe deciso di compiere il gesto estremo, aprendo la finestra del balcone e lanciandosi nel vuoto. Il cinquantenne ha compiuto un di oltre dieci metri metri. Dopo lo schianto, è scattato l’allarme: i sanitari del 118, giunti sul posto, hanno potuto solo constatare il decesso del finanziere. Successivamente sono sopraggiunti gli agenti della Polizia di Stato per i rilievi del caso. I poliziotti hanno informato la Procura della Repubblica della vicenda.

Il precedente: un carabiniere suicida in caserma a Palermo

Si tratta del secondo suicidio in pochi giorni tra gli uomini delle forze dell’ordine. A Palermo due giorni fa un carabiniere di 43 anni in servizio al reparto Radiomobile, Giovanni Lo Faro, ha deciso di farla finita nella caserma di corso Calatafimi. Il corpo del militare è stato trovato dai colleghi. L’uomo si è impiccato. Le cause del gesto non sono rese note, ma l'episodio è stato così commentato all'Agi dalla criminologa Antonella Cortese, vice presidente dell’Osservatorio nazionale dei diritti e della salute dei militari e forze dell’ordine : “Ormai sembra che indossare una divisa sia l’equivalente di mettersi addosso una pesante armatura con un soffocante elmo che limita lo sguardo attorno a noi e partire per una solitaria battaglia con la consapevolezza di non farcela già in partenza”. La dottoressa ha spiegato che da tempo sta seguendo con attenzione il preoccupante fenomeno dei suicidi fra le forze armate: “Almeno un caso a settimana, a volte di più – spiega – una strage silenziosa delle divise che va fatta conoscere il più possibile”.

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