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Catania, 15enne lavora per 2 euro all’ora invece di andare a scuola: denunciata la mamma

A Catania una donna di 44 anni, moglie di un detenuto e madre di un ragazzo di 15 anni, è stata denunciata per truffa aggravata ai danni dello Stato per sfruttamento del lavoro minorile, interruzione della scuola d’istruzione dell’obbligo e anche perché prendeva il reddito di cittadinanza senza averne i requisiti.
A cura di Susanna Picone
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Una donna di Catania è stata denunciata per sfruttamento del lavoro minorile e per interruzione della scuola d’istruzione dell’obbligo. A quanto emerso la signora, una mamma di quarantaquattro anni, invece di mandare il figlio quindicenne a scuola gli aveva trovato un "lavoretto" da due venditori ambulanti abusivi che lo pagavano per il suo impegno appena due euro l’ora. La donna, il cui marito è in carcere, è stata “scoperta” dagli agenti del commissariato di Librino a Catania e appunto denunciata per sfruttamento del lavoro minorile e interruzione della scuola d’istruzione dell’obbligo. Inoltre la signora risulta indagata per truffa aggravata ai danni dello Stato perché a quanto emerso percepiva il Reddito di Cittadinanza senza averne i requisiti.

Denunciati anche i due "datori di lavoro" del quindicenne – Sono stati denunciati, in seguito ai controlli della polizia, anche i due "datori di lavoro" dell’adolescente. L’accusa nei loro confronti è, come per la madre, di sfruttamento del lavoro minorile. Il ragazzino, dopo i controlli del caso, è stato affidato alla madre che, davanti agli agenti del commissariato di Librino, si è fatta consegnare la paga che aveva ricevuto, ovvero 50 euro “guadagnati” nei pregressi giorni di lavoro. Già lo scorso anno, a quanto emerso, la donna era stata indagata perché non mandava il figlio a scuola.

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