Castelvolturno, la testimone: “Io, incinta e picchiata. Qui comandano i neri”
"Io abito proprio qua sopra. E ieri sera all'improvviso non si è capito più niente". La donna che parla ai microfoni di Fanpage.it, è la moglie del titolare di una delle ditte di vigilanza del litorale domizio nonché una delle residenti italiane della frazioni Bagnara e Pescopagano di Castel Volturno, lì dove ieri notte si è scatenato un violento tumulto che ha coinvolto la nutrita comunità africana e gli italiani che vivono nell'area in provincia di Caserta, tra le più affollate di immigrati africani. Un tumulto scatenato da una sparatoria tra italiani e immigrati in cui sono rimasti gambizzati due cittadini della Costa D'Avorio, episodio che ha determinato la dura reazione degli extracomunitari che hanno danneggiato e incendiato appartamenti e automobili. Una vicenda le cui cause sono ancora tutte da chiarire e che ancora stamane stava generando tensioni: al momento l'area è presidata dai carabinieri che si sono frapposti tra le due fazioni per evitare nuovi contatti e l'inizio di nuove liti e successive rappresaglie.
Castelvolturno, il racconto degli scontri fra italiani e africani
"Mi sono trovata avanti una marea di persona di persone extracomunitarie – racconta la donna -. Io non sono razzista, noi abbiamo sempre fatto del bene… ma ad un certo punto loro devastano le case, hanno portato droga, hanno portato prostituzione, in strada fanno atti osceni… e non è giusto e noi al loro paese ci comporteremmo diveramente": queste le dure accuse della donna che continua a raccontare la sua versione dei fatti: "Io ero a casa all'improvviso sono arrivati tutti questi extracomunitari noi gridavamo aiuto, purtroppo le forze dell'ordine non ce l'hanno fatta a venire ad aiutarci, sono stati bloccati dalle barricare. Noi stavamo nelle fiamme e io non so come abbiamo fatto a salvarci. I miei figli sono stati picchiati, io (mostra la pancia ndr.) sono incinta, nonostante ciò sono riuscita tirare i miei figli dal fuoco".