Salvare Carige con i soldi di Benetton per evitare che il governo revochi la concessione delle autostrade ad Atlantia. Nell’ambito dell’indagine sulle barriere fonoassorbenti sulle autostrade liguri, che ha portato all’arresto dell’ex amministratore di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci e di altri cinque manager del gruppo per attentato alla sicurezza e frode, emerge anche un piano per “costringere” l’allora governo a maggioranza Cinque Stelle – Lega a desistere dall’idea di togliere la concessione sulla gestione della rete autostradale al gruppo della famiglia Benetton.
È di questo, che il 31 ottobre del 2018 – a due mesi e mezzo dal crollo del ponte Morandi – parlano l’allora amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Quest’ultimo racconta di aver parlato con Piero Modiano, allora presidente di Carige, allora bisognosa di un aumento di capitale per sopravvivere, dicendosi favorevole all’ipotesi che i Benetton intervenissero nel capitale della Banca. “Una volta che tu mi dici che c’è la disponibilità, io ci parlo con Giorgetti e Salvini, per dirgli che è una cosa ovviamente concordata”, aggiunge Toti. Che tuttavia si premura di aggiungere di non sapere “quale effetto posso avere con Giorgetti” e che “io impegni con sto governo non me la sento di prenderne”.
Castellucci, dal canto suo, si premura del fatto che entrambe le operazioni vadano in porto: se i Benetton entrano nel capitale di Carige, la concessione autostradale deve rimanere saldamente nelle loro mani. “Per venderlo ai miei azionisti e venderlo al mercato- spiega a Toti – ho bisogno che sia all’interno di un quadro”. “Eh, lo so bene”, gli risponde Toti. Che condivide la ragionevolezza dell’operazione con l’ad di Autostrade: “L’unica cosa che possiamo fare è chiedere alla Lega, è dire ragazzi noi ci stiamo esponendo per salvare una banca e togliervi rotture di coglioni (…) Se non ne tenete conto, siete dei pazzi”.
È la Lega – oltre al presidente Toti – a emergere come interlocutore privilegiato di questa operazione. In una telefonata di pochi minuti prima, il presidente di Carige Piero Modiano aveva informato Castellucci che anche loro stavano “proseguendo su questa pista” e avevano “visto Garavaglia (…) che ne parlava con Salvini, il quale ne parlava con Di Maio per dire: amici, o mettete i soldi pubblici o lasciate i Benetton mettere i soldi”.
La storia poi andò diversamente. Nel settembre del 2019 Carige sarà salvata da un aumento di capitale da 900 milioni di euro sottoscritto dallo Schema volontario del Fondo Interbancario, dalla Cassa centrale di Trento e un pool di soci privati, e né lo Stato né i Benetton faranno parte dell’operazione. E nell’agosto dell’anno seguente, i Benetton saranno definitivamente estromessi dalla gestione delle autostrade italiane. Ma Castellucci non era più amministratore delegato di Autostrade già da un pezzo. E la Lega non era più al governo.