Castel Volturno, gambizzati 2 immigrati. Scatta la rivolta: case bruciate

Tornano a infiammarsi le strade di Castel Volturno. Dopo che due cittadini della Costa d'Avorio sono stati feriti a colpi d'arma da fuoco da due italiani, un gruppo di immigrati è sceso a protestare: diverse auto sono state date alle fiamme, così come un appartamento, e si sono registrati scontri. I carabinieri e i poliziotti, accorsi sul posto, hanno fermato due persone di nazionalità italiana, padre e figlio. Dopo un paio d'ore di tensione, nella zona è tornata la (apparente) calma. Tutto è cominciato quando in località Pescopagano, area dove convivono tra non pochi problemi la comunità italiana e quella africana, due ivoriani di 30 e 37 anni, sarebbero stati gambizzati, sembra mentre erano in bicicletta, da un italiano residente in zona, intervenuto, secondo i racconti dei testimoni alle forze dell’ordine, per difendere il padre, un vigilante privato. L'italiano ha detto agli investigatori che il genitore si era avvicinato ai due africani per domandare se il pacco che avevano in mano l'avessero rubato. Frase che ha generato la lite, a pochi metri dalla sede di un'agenzia di vigilanza privata. L'uomo, a quel punto, è intervenuto in difesa del genitore sparando alle gambe dei due.
La rivolta degli immigrati a Castel Volturno
Una versione confutata dalle due vittime: secondo loro, il vigilante aveva già avuto precedenti screzi con i due ivoriani. I feriti sono poi stati ricoverati in ospedale alla clinica Pineta Grande di Castelvolturno, ma non sarebbero in pericolo di vita. Ma l’avvenimento, riaccendendo forse vecchi rancori (va ricordato che nel 2008 a Castel Volturno il clan dei Casalesi fece strage di sei immigrati per il controllo dello spaccio di droga), ha provocato la reazione furiosa degli amici delle due vittime. Sono state danneggiate delle auto e una casa, vicina all'abitazione dell'aggressore, vero obiettivo dei manifestanti. In uno dei mezzi colpiti è anche esplosa una bombola a gas. La situazione è comunque tornato sotto il controllo dei Carabinieri della Compagnia di Mondragone e della Polizia di Stato.