Cassiera non batte scontrini e incassa per anni, il bar scopre ammanco di 300mila euro
La cassiera di un bar veneziano è accusata di aver fatto sparire circa 300mila euro dalla cassa del locale in cui lavorava portandosi via ogni giorno parte degli introiti senza battere gli scontrini. Il caso, scoperto lo scorso anno, ha portato a una denuncia e una inchiesta dei carabinieri che ora sia avvia verso la chiusura con la richiesta di procedimento penale per la donna.
“La barista era ritenuta dai gestori persona di assoluta fiducia ma nel locale i clienti c’erano e i soldi invece mancavano” ha raccontato l’avvocato dei gestori del bar al Messaggero che ha ricostruito la storia. Dopo aver rilevato il locale ben avviato nel 2021, infatti, avevano iniziato a notare un calo vistoso degli incassi che non era compatibile con il volume di clienti che sembrava frequentare il posto.
Per raddrizzare l’andamento del bar, che era affidato alle cure della cassiera mentre loro si occupavano di altri locali, i gestori avevano messo in piedi varie strategie per limitare i costi ma niente sembrava risolutivo. La svolta quando la Guardia di Finanza era intervenuta con una multa, perché la barista non aveva battuto uno scontrino. “La sanzione è stata il primo campanello d'allarme” ha spiegato il legale. Senza scontrini infatti gli incassi reali non erano visibili.
A questo punto la denuncia ai carabinieri che infine hanno preparato una trappola per la cassiera. La donna è stata filmata con telecamere nascoste mentre incassava alcune banconote segnate e affidate a finti clienti che poi aveva messo in borsa per portarsele via. Perquisita, è stata colta in flagrante. A questo punto per lei è scattata l'accusa di furto aggravato. Nei suoi confronti scatterà anche una richiesta di risarcimento. Secondo una perizia di parte dei gestori, infatti, quasi ogni giorno la donna sottraeva dal registratore di cassa circa 100-150 euro.