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Cassazione: “Vittorio Emanuele di Savoia ha responsabilità per la morte di Hamer”

Si torna a parlare della morte di Dirk Hamer, figlio del medico tedesco radiato dall’ordine per le sue controverse teorie, che fu colpito nel 1978 sull’isola di Cavallo. Per la Cassazione Vittorio Emanuele di Savoia non ha diritto allʼoblio sulla morte del giovane.
A cura di Susanna Picone
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I giudici lo hanno assolto ma non per questo non ha responsabilità e la sua storia può essere rievocata. È quanto ha deciso la Corte di Cassazione su Vittorio Emanuele di Savoia, coinvolto nella vicenda della morte di Dirk Hamer, avvenuta nel 1978. Per la Cassazione, il fatto che i giudici francesi abbiano assolto Vittorio Emanuele di Savoia dall'accusa di omicidio volontario del giovane tedesco “non significa però” che il principe “sia esente da responsabilità sotto ogni altro profilo, giacché assume pur sempre rilievo civilistico ed anche etico” che quella morte “avvenne nel corso di una sparatoria a cui partecipò Savoia, al di fuori di ogni ipotesi di legittima difesa”. La Cassazione ricorda anche che Savoia intercettato “rese una confessione” sulla vicenda. La stessa Cassazione conferma l'assoluzione dell'ex direttore di Repubblica Ezio Mauro e del giornalista Maurizio Crosetti dall'accusa di diffamazione. In un articolo pubblicato nel 2007 si parlava di “quello che usò con disinvoltura il fucile all'isola di Cavallo, uccidendo un uomo”.

Per la Cassazione Vittorio Emanuele non ha diritto a oblio

Per i supremi giudici il diritto all'oblio “si deve confrontare col diritto della collettività ad essere informata ed aggiornata sui fatti da cui dipende la formazione dei propri convincimenti, anche quando ne derivi discredito alla persona titolare di quel diritto, sicché non può dolersi Savoia della riesumazione di un fatto certamente idoneo alla formazione della pubblica opinione”, come la morte di Hamer, tanto più che Vittorio Emanuele “è figlio dell'ultimo re d'Italia e, secondo il suo dire, erede al trono”.

La vicenda della morte di Dirk Hamer

Il 18 agosto del 1978 sull’Isola di Cavallo (Corsica) ci fu una sparatoria quando Vittorio Emanuele si accorse che degli sconosciuti gli avevano rubato il gommone dello yacht. Vittorio Emanuele sparò due colpi di carabina. L’ipotesi d’accusa, sulla base della quale fu in seguito arrestato, fu che uno dei proiettili avesse colpito il giovane Dirk Geerd Hamer, figlio di Ryke Geerd Hamer (noto per praticare metodi di medicina alternativa e scomparso recentemente), che stava dormendo in una barca vicina e che morì nel dicembre dello stesso anno dopo una lunga agonia. Vittorio Emanuele fu prosciolto definitivamente nel novembre del 1991 dall’accusa di omicidio e condannato a 6 mesi per porto abusivo d’armi. I giudici si convinsero che Hamer non morì a causa di un colpo sparato dalla carabina di Vittorio Emanuele ma di un’altra arma mai identificata.

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