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Caso Yara, un particolare potrebbe scagionare Massimo Bossetti

C’è un nuovo particolare che potrebbe scagionare Massimo Bossetti dalle accuse per l’omicidio di Yara Gambirasio. L’uomo sarebbe stato dal commercialista il giorno in cui Yara è sparita.
A cura di Redazione
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C'è un nuovo particolare che potrebbe scagionare Massimo Bossetti dalle accuse per l'omicidio di Yara Gambirasio. Stando a quanto emerso dalle ultime novità, la difesa del muratore di Mapello avrebbe dichiarato che il 26 novembre 2010, giorno della scomparsa della bambina, l'uomo sarebbe stato dal commercialista. È stata la trasmissione "Quarto Grado" a mostrare i moduli F24 pagati dalla commercialista di Massimo Bossetti la mattina del lunedì successivo, il 29 novembre, a nome proprio del muratore di Mapello, accusato di omicidio.

La commercialista ha dichiarato che Maurizio Bossetti "era solito recarsi un paio di volte al mese presso il suo studio" e che si sarebbero intensificati gli appuntamenti "proprio nei giorni immediatamente precedenti questo tipo di incombenze fiscali". Si punta su questo per cercare di dimostrare la normalità dei comportamenti di Maurizio Bossetti, ma restano ancora molti dubbi sulla sua innocenza.

Bossetti non ha rapito Yara, i due si conoscevano

Le notizie più recenti circa il caso "Yara Gambirasio" rivelano che la bambina sarebbe salita di sua volontà sul furgone di Massimo Giuseppe Bossetti. Almeno questa appare la convinzione della Procura di Bergamo che, nella richiesta di rinvio a giudizio depositata qualche giorno fa, accusa il muratore di Mapello di omicidio pluriaggravato e calunnia. Panorama, nei mesi scorsi, scrisse che gli investigatori sarebbero certi che la 13enne di Brembate di Sopra conoscesse Bossetti. Non c'è quindi l'accusa di sequestro di persona. Si attende il processo che potrebbe iniziare a fine luglio.

Bossetti: "Lotterò fino alla fine"

"È un errore giudiziario, lotterò fino alla fine". È Maurizio Bossetti a scrivere dal carcere. Il muratore di Mapello ha proclamato la sua innocenza in una lettera consegnata ai legali e mostrata integralmente lo scorso 21 maggio a "Quarto Grado" su Rete 4.

Volevo congratularmi dicendovi grazie per tutto il grandissimo lavoro che state facendo. Grazie per tutto il tempo che state dedicando su questo difficile, drammatico lavoro, privandovi quasi del tutto della vostra vita familiare, volevo farvi notare che apprezzo moltissimo tutti i vostri sforzi, talmente faticosi in questo terribile caso caduto ingiustamente nei miei confronti, e soprattutto per dire a tutti voi, che ho estremamente fiducia al 100% per il grandissimo, faticoso lavoro che state facendo. Da parte mia e sono sicuro che prima o poi riuscite a ottenere una valida risposta e per mettere fine una volta per tutte su questa mia dannata detenzione.

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