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Caso Yara, spunta la pista di un pedofilo in carcere in Francia

Il settimanale Giallo ha rivelato alcune tracce che potrebbero indicare il possibile assassino della ragazzina.
A cura di D. F.
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San Lorenzo di Rovetta e la Val Seriana sono luoghi invasi da giorni di quanti si occupano del caso di Yara Gambirasio, la ginnasta uccisa a Brembate. La pista seguita dice, infatti, che il killer sarebbe originario di quelle zone. Ma secondo alcuni non è a Rovetta che bisogna guardare.

Il settimanale Giallo ha rivelato quella che potrebbe essere una nuova pista nel delitto di Yara Gambirasio, la giovane di Brembate trovata morta in un campo di Chignolo d'Isola (Bergamo). Il giornale ha intervistato la madre di una coetanea della vittima, molestata on line da un pedofilo di 50 anni. L'uomo, in prigione in Francia, è appassionato di ginnastica ritmica e ossessionato da Yara. Le coincidenze, che potrebbero far aprire un nuovo filone di indagine, sono molte.

La passione dell'uomo per la ginnastica ritmica sembra venire da lontano, avendola egli praticata in gioventù. Il 50enne è stato arrestato perché nel suo pc sono state ritrovate numerose immagini di minorenni. A quanto pare, stando a quanto scrive Giallo, nel 2010 il pedofilo intendeva mettere le mani su una bambina delle parti di Bergamo. Yara scomparve il 26 novembre 2010, e fu trovata morta dopo tre mesi. Ma ancora: nel 2012 Lorenzo C. ha clonato il profilo Facebook di Laura e fingendo di essere la 12enne ha parlato ossessivamente della vittima di Brembate con frasi e ricordi finti scritti sul sociale network. Così, sotto mentite spoglie, "scriveva frasi d'amore, diceva di conoscere Yara, di sapere chi è il suo assassino", riporta il settimanale.

Ma ancora. Tra le centinaia di frasi dedicate a Yara il pedofilo ne scrive una angosciante, intitolata Incubo: si tratta di una poesia pubblicata in diversi account fasulli gestiti dall'uomo. Il testo è: "Anche stanotte sei tornata… Ti ho vista… Ti ho sentita. Quel freddo tutto attorno… E c'eri tu. E poi le grida, il tuo pianto. L'orrore. E poi.. Buio… Solo buio freddo… E silenzio. Ormai ogni notte è così. Ho paura di dormire, ho paura di sognare. Di rivedere, di rivivere, di sentire ancora tutto questo. Cosa posso fare… Cosa devo fare per farti trovare la pace, per cancellare tutta la sofferenza che hai dovuto subire… Per far tacere tutto questo gelido silenzio… Sto male…".

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