Caso Yara Gambirasio: i legali di Bossetti chiederanno la ripetizione del test del Dna
Altro decisivo passaggio della vicenda Yara Gambirasio: a quanto si apprende in queste ore, la difesa di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore arrestato per l'omicidio della ragazzina di Brembate Sopra, sarebbe intenzionata a chiedere che sia ripetuto il test del Dna, con il contraddittorio tra le parti. Si tratta ovviamente di un momento di svolta, dal momento che i riscontri genetici rappresentano l'architrave principale del teorema della procura di Bergamo e un'eventuale risultato diverso del test farebbe completamente crollare le accuse nei suoi confronti. Da quanto filtra in questi minuti, nel momento in cui gli avvocati chiedessero un nuovo test, ad occuparsene sarebbe la professoressa dell'Università di Torino Sarah Gino, che già ha partecipato attivamente alle indagini, con un contributo sulle analisi dei Ris di Parma sulla macchina di Bossetti.
Si tratterebbe di una mossa a sorpresa, dal momento che l'attesa di queste ore era sull'interrogatorio al quale sarà sottoposto Bossetti nella giornata di martedì: un confronto che dovrebbe far luce su alcuni particolari della "vita privata" del muratore. Sembra invece confermata l'ammissione della presenza nel luogo in cui è stata trovata Yara Gambirasio: a quanto sottolinea il Corsera, infatti, il presunto assassino avrebbe ammesso di essersi recato nel campo di Chignolo d'Isola per "pura curiosità".
La linea difensiva di Bossetti
Il muratore bergamasco, del resto, si è sempre dichiarato totalmente estraneo ai fatti, negando di essersi mosso dalla sua abitazione il giorno del rapimento di Yara. Stesso discorso per la presunta paternità di Guarinoni, circostanza sempre negata da sua madre e dalla sua famiglia. Ora, dunque, potremmo assistere alla ripetizione del test del Dna, un vero e proprio bivio decisivo per l'indagine.
