Caso Sissy, Gip si riserva decisione sull’archiviazione, il padre: “Non ci lasci soli ora”
Si è conclusa con una nulla di fatto l'udienza al che avrebbe dovuto decidere se l'indagine sulla morte di Sissy Trovato Mazza andrà avanti o sarà archiviata. Il Gip Barbara Lancieri ha infatti rinviato a data da destinarsi la decisione di chiudere il caso come suicidio; procedere contro uno più indagati nel fascicolo per istigazione al suicidio; o aprire un nuovo procedimento per omicidio a carico d'ignoti o soggetti noti. "Abbiamo esposto tutte le criticità di fronte a un giudice attentissimo e che conosceva molto bene il caso" ha detto Eugenio Pini, rappresentante legale di Patrizia Trovato Mazza, la sorella di Sissy.
Contro le argomentazioni della Procura, che vorrebbe archiviare il caso come suicidio, il team legale che comprende anche l'avvocato Girolamo Albanese, legale di Salvatore Trovato Mazza, ha opposto alcuni accertamenti di natura scientifica. Una consulenza basata sulla mappa delle macchie di sangue nell'ascensore dove avvennero i fatti, dimostrebbe, infatti, per i tecnici, che a esplodere quel colpo non poteva essere la mano di Sissy. Tale tipo di esame è stato affidato dalla famiglia a Luciano Garofano, ex comandante dei Ris, in qualità di tecnico. Altri elementi posti al vaglio del Gip sono invece di diverse natura e riguardano lo stato psicologico dell'agente calabrese, all'epoca più che mai determinata a risolvere un contenzioso con i colleghi del proprio carcere, il cui comportamento aveva segnalato all'allora direttrice, Gabriella Straffi. Accertamenti particolari sono stati chiesti riguardo a due agenti penitenziari con le quali l'agente Sissy aveva avuto aspri conflitti.
"Speriamo che il giudice si esprima in nostro favore" ha detto il papà di Sissy a Fanpage. Per quattro anni siamo stati lasciati soli, lo Stato assente, oggi speriamo che non lo sia più e che tutto quello che doveva essere fatto per restituire verità a mia figlia venga fatto oggi".