Caso Scazzi, Sabrina presto libera per ritardo del giudice: avviata azione disciplinare
Il prossimo 15 ottobre Sabrina Misseri, condannata in primo grado e in appello – insieme alla madre Cosima Serrano – per l'omicidio della cugina quattordicenne Sarah Scazzi, verrà scarcerata per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Sono, infatti, trascorsi i sei anni disposti come limite dall'articolo 303 del codice di procedura penale e quindi, non essendoci ancora una condanna ed essendo stata arrestta il 15 ottobre di sei anni fa, Sabrina ha diritto a uscire a attendere in libertà la sentena della Cassazione.
La notizia ha provocato una bufera a Taranto sulla giudice relatrice del secondo grado, Susanna De Felice, che per più di un anno non ha depositato le motivazioni della sentenza d'appello. Tanto che nei giorni scorsi, riferisce il Messaggero, la procura generale presso la Corte di Cassazione Pasquale Ciccolo ha avviato nei suoi confronti l'azione disciplinare e sono stati predisposti alcuni accertamenti preliminari da parte del ministero. Presto gli atti potrebbero essere trasmessi al Consigli superiore della magistratura. "Il ritardo nel deposito di una sentenza costituisce una precisa fattispecie di illecito disciplinare", ha commentato il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, da valutare se "colpevole o incolpevole". Una valutazione che, in prima battuta, spetta a procura generale e ministero. Poi, interverrà il Csm.
La situazione paradossale, infatti, è tutta nata lì, nel ritardo del deposito della sentenza di secondo grado, nonostante dalla lettura del dispositivo sia passato più di un anno. Ancora oggi non è dato sapere quando le motivazioni verranno effettivamente depositate, quel che è certo è che l'udienza in Cassazione, dati i tempi ormai ridotti al lumicino, non potrà di certo svolgersi entro il prossimo 15 ottobre.