Caso Scazzi: le foto inedite di Sarah e la defezione del legale di Misseri, De Cristofaro
Sarah sorride, sembra felice nelle foto sul telefonino. Quel frammento di memoria della sua vita di quindicenne spensierata, fatto trovare dalla zio Michele, ha restituito gli attimi che la ragazzina di Avetrana aveva vissuto poco tempo prima di morire. Le immagini rinvenute sul cellulare di Sarah Scazzi sono state mostrate dalla trasmissione "L'estate in diretta" e raffigurano la ragazzina in diversi momenti felici: il giorno del suo quindicesimo compleanno con le zia Emma e Cosima Serrano, attualmente in carcere; un'uscita con Ivano Russo e la cugina Sabrina, anche lei accusata dell'omicidio; un'altra foto con Ivano, probabilmente ricavata dalla precedente; lei con un gattino in braccio e un'altra davanti al camino.
Frammenti di un'adolescenza serena, circondata da quelli che Sarah credeva essere affetti sinceri. Intanto, le indagini sembrano essersi concluse nei giorni scorsi. La tesi dell'accusa è inequivocabile: ad uccidere la quindicenne furono Sabrina Misseri e sua madre Cosima, mentre lo zio Michele Misseri, più volte dichiaratosi colpevole del delitto, secondo questa ipotesi si sarebbe occupato della soppressione del cadavere e degli oggetti personali che Sarah aveva con sé il 26 agosto scorso. Chi lavora al caso crede che il movente sia la gelosia di Sabrina nei confronti di Ivano. In questi mesi d'indagine, gli inquirenti hanno ricostruito il "triangolo": Sabrina sembrava essere follemente innamorata di Ivano, quasi ossessionata dal suo pensiero. Un'ossessione che l'avrebbe portata, in un'occasione, a cercare un approccio fisico con lui. Ivano, dal canto suo sembrava nutrire una simpatia nei confronti di Sabrina ma nulla di più. Con Sarah era protettivo, e la ragazzina sembrava apprezzare le sue attenzioni. Una situazione che, secondo l'accusa, Sabrina non poteva più sopportare e a cui ha deciso di porre fine uccidendo Sarah.
Oltre alle foto inedite sul cellulare di Sarah, le novità sul caso Scazzi riguardano la difesa di Michele Misseri. Lascia il mandato l'avvocato Francesco De Cristofaro, dopo l'avviso di conclusione delle indagini. La Procura romana contesta all'uomo l'"infedele patrocinio", ovverosia il tradimento in giudizio del suo assistito. Secondo la Procura, il legale "avrebbe arrecato nocumento agli interessi della parte da lui difesa facendo pervenire lo scorso 9 febbraio alla Procura una lettera con la quale Misseri tornava ad accusarsi dell’omicidio"; inoltre a lui si attribuisce anche l'idea del vilipendio di cadavere. Conqueste parole De Cristofaro ha commentato la decisione della Procura: "Ho ritenuto doveroso e opportuno per il momento fare un passo indietro per il rispetto dovuto alle regole deontologiche ma stigmatizzo l’infondatezza assoluta dell’ipotesi di infedeltà, e la strumentalità della scelta di indagarmi nello stesso procedimento come ha sottolineato l’Unione delle Camere Penali".