Caso Sara Pedri: dottoressa in lacrime in aula, l’incidente probatorio sui maltrattamenti non finisce
Andrà avanti l’incidente probatorio disposto nell’ambito del procedimento giudiziario per i presunti maltrattamenti subiti da Sara Pedri e da altre colleghe nel reparto di Ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento.
Quella che doveva essere l’ultima udienza del processo a carico dell’ex primario di Ginecologia di Trento, Saverio Tateo, e della sua vice, Liliana Mereu, infatti si è protratta oltre il previsto e il giudice ne ha disposto il rinvio al 19 dicembre prossimo quando ci sarà l’atto finale dell’ascolto dei testimoni.
La richiesta di incidente probatorio era stata avanzata dalla Procura trentina per raccogliere le testimonianze di otto parti lese se un totale di 21, tra cui anche Sara Pedri, e restituire alla corte un quadro del clima che si respirava nel reparto ospedaliero.
Un clima di paura, secondo tutti i testimoni tra cui diversi medici e infermieri che hanno lavorato con Sara Pedri, la ginecologa scomparsa il 4 marzo dell'anno scorso.
Lo stesso clima raccontato ieri nell’udienza a porte chiuse da una collega della ginecologa. Una testimonianza molto sofferta e durata ore durante le quali la donna ha riposto alle domande sia dei pm che della difesa degli imputati cedendo e scoppiando in lacrime nelle ultime fasi.
“Mi sarei augurato si potesse concludere l’incidente probatorio, che sono convinto sia stato finora un passaggio fondamentale per la fase successiva del procedimento” perché “Abbiamo la conferma di una serie di comportamenti di rilevanza penale che sono precipitati su questa professionista” ha dichiarato al Corriere di Bologna l’avvocato Andrea de Bertolini.
“Sono stati introdotti elementi molto favorevoli nei confronti del mio assistito e della dottoressa Mereu” perché “non risulta nulla da cui far risalire a comportamenti maltrattanti da parte del dottor Tateo” ha sostenuto invece l’avvocato Scuto.
Per le conclusioni della procura, con la richiesta di rinvio a giudizio o quella di proscioglimento, si dovrà attendere ora la fine dell’anno. A quel punto sarà poi il giudice per le indagini preliminari a decidere se ci sarà un processo o meno.