Caso Saman, il procuratore: “La pala con cui è stata scavata la buca firma l’omicidio”
"L'attribuibilità della pala con cui è stata scavata la fossa dove è stata trovata Saman già mette la firma all'omicidio". È uno dei passaggi principali della prima parte della requisitoria del procuratore Calogero Gaetano Paci che ha individuato in questo elemento una della "fondamenta" del processo per l'omicidio di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa nel 2021 e trovata morta un anno e mezzo dopo a Novellara. Per l'omicidio della giovane sono imputati i genitori, lo zio e due cugini.
"Questo è un dato che oggettivamente si deve imporre – ha argomentato il magistrato -. Se lo scavo indiscutibilmente è stato fatto anche con quella pala e se quella pala è stata trovata nell'abitazione dei tre imputati (lo zio e i cugini, ndr) non c'è dubbio che siano stati loro a utilizzare quella pala". Una certezza che, spiega, è data dalla perizia effettuata dall'"autorevole" perito Dominc Salsarola.
"Nessuno dei protagonisti di questo processo, a cominciare dal padre, ha voluto degnare questa ragazza di una espressione di pietà, se non strumentale o capziosa", ha aggiunto il procuratore Paci. "Nessuno – ha detto – ha avuto un cedimento a un sentimento di umana pietà verso l'orrore, lo strazio che è stato compiuto a questa ragazza". Il procuratore ha quindi parlato della necessità di una sentenza "che abbia un senso restitutorio dell'oltraggio alla vita che è stato compiuto con questo barbaro e brutale omicidio".
Quella che ha visto protagonista Saman è stata descritta come "una vicenda terribile, di una tragicità immane" con al centro "il più aberrante e malvagio dei delitti, commesso dai genitori con la collaborazione di altri familiari". "In questo processo – ha aggiunto a fianco della pm titolare dell'indagine Laura Galli – non c'è la prova regina, del momento in cui viene uccisa e seppellita, ma una pluralità di elementi di prova oggettivi, di varia fonte e provenienza. Noi vogliamo offrire alla Corte una piattaforma indiscutibile".
Per Paci "quella di Saman è una figura universale, per certi versi assimilabile a quella di tante persone che hanno osato sfidare la cappa opprimente all'interno di circuiti familiari viziati da sistemi pseudovaloriali. Penso a Rosalia Pipitone, uccisa a Palermo dal padre che organizzò una finta rapina da parte di due uomini di Cosa Nostra e a Francesca Bellocco che viene uccisa dal figlio perché ha una relazione extraconiugale".
Il processo per l'omicidio di Saman Abbas sta per arrivare alle battute finali. Entro fine novembre, infatti, verrà pronucniata la sentenza per i cinque imputati: Shabbar Abbas, il papà della giovane vittima, Nazia, la madre ancora latitante, lo zio Danish e i cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikra. Sono tutti accusati di omicidio in concorso, sequestro di persona e occultamento di cadavere.