Caso Saman, il fidanzato: “Penso che sia ancora viva: è stata sequestrata, continuiamo a cercarla”
"Mi sento bene dopo la mia testimonianza. Mi sono liberato di un peso. Penso che Saman sia ancora viva. Secondo me è sequestrata da qualche parte, bisogna continuare a cercarla. Se ho paura? No, adesso non ho paura, perché Saman non c'è più e il mio cuore era suo. Della mia vita non mi importa più niente". A dirlo questa mattina davanti al Tribunale di Reggio Emilia è stato il 21enne pachistano fidanzato della 18enne Saman Abbas, scomparsa da più di due mesi e presumibilmente uccisa dalla famiglia a Novellara, nella Bassa Reggiana. Il giovane è stato sottoposto a incidente probatorio in qualità di testimone, visto che secondo gli inquirenti potrebbe fornire indicazioni utili a determinare quale sia stata la sorte di Saman. Sia prima che dopo la deposizione si è detto certo che la ragazza possa essere ancora viva, anche se l'avvocato che lo tutela, Claudio Falleti, ha precisato il suo pensiero: "Il suo stato d'animo è comprensibile per il dolore che si porta dentro il ragazzo. Oggi è un giorno importante per cristallizzare la sua testimonianza e raccontare quello che ha sempre detto finora". Infine il legale ha lanciato un appello al Pakistan: "La nostra richiesta principale è chiedere al Paese di cooperare anche per proteggere la famiglia del ragazzo in patria. Il mio scopo è portare i genitori in Italia per farli stare più tranquilli". La famiglia del fidanzato aveva ricevuto minacce dagli Abbas affinché il ragazzo lasciasse Saman.
Cosa ha detto il fidanzato di Saman in aula
L'incidente probatorio al quale è stato sottoposto il fidanzato di Saman è durato tre ore. Il giovane testimone ha risposto alle domande del gip Luca Ramponi,
della pm Laura Galli, titolare dell'inchiesta per omicidio premeditato e degli avvocati difensori degli indagati, fornendo loro la sua versione già più volte espressa attraverso i media. In aula ha raccontato della sua storia d'amore con la ragazza e del rapporto difficile tra lei e i suoi genitori. Fino alle minacce ricevute dalla famiglia Abbas affinché lasciasse la figlia, promessa ad un cugino in patria per un matrimonio combinato. Minacce che continuano ad arrivargli, come ha confermato ai giornalisti lo stesso ragazzo, fuori dal tribunale di Reggio Emilia, al termine dell'audizione: "Ho ricevuto messaggi alcuni giorni fa e ho fatto denuncia per questo. Cosa c'era scritto? Tante parolacce e di scappare il più lontano possibile", ha detto.
Sospese le ricerche di Saman
La scorsa settimana, dopo 67 giorni, sono state sospese le ricerche di Saman Abbas. "Siamo sicuri che il corpo di Saman sia seppellito lì, tra quelle serre. Abbiamo dovuto interrompere le ricerche ma aspettiamo solo un fatto che porti a nuove evidenze investigative. Poi ripartiremo" ha dichiarato un carabiniere impegnato nelle indagini sulla ricerca della ragazza scomparsa a Novellara dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Una svolta determinante al fine del ritrovamento del corpo potrebbe arrivare dai familiari della giovane, che sono sfuggiti all'arresto e per i quali è stata interessata anche l'Interpol. Secondo gli inquirenti in Francia o in Spagna potrebbero nascondersi due dei ricercati per l'omicidio della giovane: Danish Hasnain, zio di Saman ritenuto esecutore materiale del delitto, e il cugino Nomanulhaq Nomanulhaq, complice nell'occultamento del cadavere, sono ancora a piede libero. Fermato invece mentre cercava di fuggire in Spagna Ikram Ijaz, altro cugino della 18enne di Novellara. Interrogato, non ha fornito elementi utili al ritrovamento del corpo.