Caso Saman Abbas, rimandata al 27 ottobre la decisione sull’estradizione dello zio in Italia
È stata rimandata al 27 ottobre la decisione della Corte d'appello di Parigi sull'estradizione in Italia di Danish Hasnain, lo zio di Saman, fermato in Francia lo scorso 22 settembre. L'uomo deve rispondere delle accuse di "sequestro, lesioni e omicidio" in merito alla sparizione e al presunto omicidio della 18enne pakistana, scomparsa da Novellara lo scorso 30 aprile. Non si tratta del primo rinvio da parte de La Chambre de l'Instruction della Corte d'appello di Parigi che ha deciso di rimandare ancora una volta la decisione sull'estradizione dell'uomo dopo aver accolto la richiesta dei suoi avvocati. La difesa di Danish ha infatti chiesto più tempo per analizzare i documenti supplementari inviati dalla giustizia italiana e la
cui traduzione in francese era disponibile solo da ieri.
Lo zio di Saman rigetta ogni accusa
"Tutto questo è falso – aveva detto lo zio di Saman al giudice della Corte d'Appello di Parigi durante l'interrogatorio – forse qualcuno mi ha visto? Sono forse uscito di casa?". Hasnain è rimasto in silenzio per tutto il tempo in cui il giudice gli ha letto le accuse alla base della richiesta di estradizione. Secondo quanto da lui dichiarato agli inquirenti francesi, il padre di Saman lo avrebbe accusato ingiustamente. "Non capisco come si sia arrivati a un mandato dell'Interpol – ha affermato davanti al giudice – mi accusa il padre di mia nipote, è la sua parola contro la mia. Nessuno mi ha visto compiere il delitto".
I genitori di Saman latitanti in Pakistan
Hasnain si trova ora nel carcere di Fresnes, a sud di Parigi. Secondo gli inquirenti italiani è l'esecutore materiale e la mente del delitto della nipote. In Italia è accusato di omicidio premeditato aggravato, in concorso con altri quattro indagati: due cugini e i genitori della ragazza (il padre Shabbar e la madre Nazia Shaheen), latitanti presumibilmente in Pakistan dove si sono rifugiati il primo maggio. Tutti avrebbero partecipato in maniera diretta e indiretta all'omicidio di Saman avvenuto la sera del 30 aprile e organizzato dallo zio dopo il rifiuto della ragazza a un matrimonio combinato in Pakistan.