Caso Ruby: cinque milioni di euro per stare zitta
Nuove rivelazioni sul caso Ruby: la marocchina minorenne che avrebbe avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi. In alcune intercettazioni di telefonate tra Karima el Mahroug e suo padre, ed in alcune con il suo fidanzato, la ragazza chiamerebbe “Gesù” il Presidente del Consiglio ed affermerebbe di averlo ricattato: 5 milioni di euro per stare zitta e non raccontare dei festini del Bunga Bunga. Il Premier avrebbe accettato, ordinandole di fingersi pazza con la stampa.
Uno scandalo che spaventa più dei casi Patrizia D'Addario e Noemi Letizia. Ruby Rubacuori ne è convinta e non è per niente spaventata dal clamore mediatico sollevato dalle prime indiscrezioni comparse sulla stampa che riguardavano il suo arresto per furto a Milano. Da quel giorno, stando a quanto racconta Ruby al suo ex fidanzato, Silvio Berlusconi l'avrebbe tempestata di telefonate, promettendole tutti i soldi che voleva, ma implorandole di “nascondere tutto” facendosi passare per pazza.
Ruby non chiude la bocca e continua a fare rivelazioni sui festini a base di Bunga Bunga nelle residenze del Premier. È lei stessa a raccontarlo in altre telefonate intercettate ed allegate dalla Procura di Milano alla richiesta di autorizzazione presentata oggi alla Giunta della Camera. A suo padre, confida: “Noemi è la pupilla e io sono il culo…”. Eppure, soltanto ieri il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha dichiarato di avere una nuova fidanzata, che si vocifera essere Roberta Bonasia e che questa sarebbe stata presente alle sue cene.
Eppure, Silvio Berlusconi e Lele Mora avrebbero sempre saputo che lei era minorenne, dice ancora la ragazza a telefono. Sarebbe quindi falsa la ricostruzione dei fatti sostenuta dal Presidente ed avallata pubblicamente anche dalla stessa Ruby Rubacuori, cioè quella secondo cui il primo ministro era convinto che lei avesse 24 anni. Anzi, la marocchina mentirebbe in pubblico per “salvaguardare” Berlusconi: “Io sto cercando di salvaguardare lui, così a me torna in tasca qualcosa…”.