Caso Ruby: il processo riparte ad ottobre
Era finito un po' nel dimenticatoio, complice anche la grande eco dell'inchiesta napoletana sulla presunta estorsione di Gianpaolo Tarantini ai danni di Silvio Berlusconi. Oggi, però, si torna a parlare del processo Ruby, il delicato procedimento che vede il Capo del governo imputato per i reati di concussione e prostituzione minorile.
Le novità arrivano dalla Procura di Milano che ha deciso di costituirsi in udienza davanti alla Corte Costituzionale che dovrà decidere su conflitto di attribuzioni sollevato dal Parlamento lo scorso 5 aprile. Tale conflitto riguarda il Tribunale che dovrà giudicare Silvio Berlusconi: per i pubblici ministeri milanesi, che lo hanno ribadito oggi, il procedimento deve restare nel capoluogo lombardo; per le Camere, che avevano sollevato il conflitto di attribuzione alla Consulta, la competenza a giudicare spetta al Tribunale dei Ministri, dato che, secondo gli onorevoli, il presunto reato di concussione di cui è accusato Berlusconi sarebbe un reato ministeriale, commesso cioè nell'esercizio delle funzioni proprie del Capo del Governo (e non nelle qualità, come ritengono gli inquirenti).
Già, ma adesso cosa succederà? In attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale, il processo andrà comunque avanti a Milano e la prossima udienza, che prevede la discussione sui temi di prova, è già stata fissata per il prossimo 3 ottobre. Decisiva, però, sarà la decisione della Consulta che potrebbe arrivare tra fine di quest'anno e l'inizio del prossimo: se gli alti giudici configureranno il reato come reato comune, il processo continuerà normalmente a Milano; se invece accerteranno che il reato in questione è di tipo ministeriale, il procedimento verrà assegnato al Tribunale dei Ministri competente. Ovviamente la seconda ipotesi permetterebbe all'imputato di guadagnare tempo prezioso, anche perché i magistrati milanesi dovrebbero passare tutti gli atti ai loro colleghi che, di fatto, si troverebbero a dover ripartire da zero.
Silvio Berlusconi risulta imputato per i reati di concussione e prostituzione minorile. Il primo reato riguarderebbe la famosa telefonata che il Cavaliere fece alla Questura milanese per chiedere il rilascio della giovane marocchina Karima el Mahroug, meglio nota come Ruby Rubacuori; il secondo reato, invece, riguarda i presunti rapporti sessuali che Berlusconi avrebbe consumato con la ragazza quando questa era ancora minorenne.