Caso Ruby: a che punto siamo?
Il caso Ruby non si ferma. Oggi la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il ricorso avanzato dalla Camera sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato: si tratta, in pratica, di un primo via libera al riconoscimento del confitto di attribuzione tra il Tribunale dei Ministri e i magistrati milanesi. Non stiamo parlando però della decisione definitiva. La Consulta, infatti, dovrà ancora discutere ed esprimersi sul merito della questione. La Corte disporrà quindi la notifica alle parti. La Camera avrà 60 giorni dper notificare il ricorso alla Procura e altri 30 per depositare il ricorso presso la cancelleria della Consulta. Solo allora sarà fissata la data del giudizio di merito che potrebbe arrivare tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012.
CHE SUCCEDERA'- I legali di Silvio Berlusconi hanno chiesto la sospensione del processo legata al ricorso costituzionale. L'imputato guadagnerebbe così tempo prezioso. Il processo, però, dovrebbe proseguire normalmente a meno che i magistrati milanesi non decidano di aspettare la decisione della Consulta.
I CAPI D'ACCUSA PER BERLUSCONI- Il processo Ruby vede Silvio Berlusconi imputato per i reati di concussione e prostituzione minorile. Per quanto riguarda il primo capo d'accusa, i pm di Milano fanno riferimento alla telefonata che Berlusconi fece alla Questura milanese per chiedere il rilascio della giovane marocchina Karima el Mahroug; il secondo capo, invece, riguarda i presunti rapporti sessuali che il Cavaliere avrebbe consumato con la minorenne. I pubblici ministeri avevano chiesto e ottenuto di processare il Presidente del Consiglio col rito immediato. Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti sono invece coinvolti in un processo parallelo: per loro le accuse sono quelle di induzione e favoreggiamento alla prostituzione e alla prostituzione minorile.
IL RINVIO DELLA CAMERA ALLA CONSULTA- Lo scorso 5 aprile a Montecitorio i parlamentari della maggioranza fecero quadrato attorno al Presidente del Consiglio: l'aula decise con 12 voti di scarto di sollevare il conflitto di attribuzione, rinviando alla Consulta la decisione sul foro competente. Nello specifico per i parlamentari della maggioranza il reato di concussione per il quale è imputato Berlusconi sarebbe un reato ministeriale e, per questo motivo, il Presidente del Consiglio andrebbe processato dal Tribunale dei Ministri e non da quello di Milano.